L’era Tacopina-Saputo comincia con una presentazione che piu’ americana non poteva essere. Alle 16.30, puntuali, salgono le scale del Dall’Ara e si espongono a un fuoco di fila di domande le cui risposte avrebbero potuto chiarire tutti i dettagli dell’operazione che ha consentito ai due nordamericani di acquisire il Bologna Fc, ma non lo fanno fino in fondo. Preferiscono fare un passo alla volta, il presidente – Joe Tacopina, 48 anni, avvocato di New York alla seconda esperienza col pallone italiano dopo aver avvicinato alla Roma gli attuali proprietari ed esserne stato vicepresidente – e il principale azionista – Joey Saputo, 50 anni, imperatore dei latticini del Quebec, tra i piu’ ricchi del Canada e già proprietario del Montreal Impact di Marco Di Vaio -, e allora ecco il bagno di folla (fuori dallo stadio un centinaio di tifosi li acclamano) e di giornalisti, ai quali preferiscono parlare di “progetto in divenire” e “sogni da coltivare” piuttosto che svelare apertamente i programmi. Ma qualcosa, l’entusiasta Tacopina se la fa sfuggire: “Abbiamo progetti importanti, parlerei di un impegno di decenni”, dice, prima di rendersi conto, dai mugugni dei presenti in terrazza Bernardini, che forse era un po’ troppo, e di parlare allora di “progetto a lungo termine”. Ha entusiasmo da vendere, quello che da ieri dopo la ricapitalizzazione è il trentesimo presidente del Bologna, e non lo nasconde: “Garantisco che ci impegneremo a lungo termine”.
Serie B, Tacopina si presenta: Vogliamo riportare Bologna in alto e a lungo
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