Si è conclusa con l’irruzione dei Nocs, il nucleo operativo della centrale di sicurezza, arrivati da Roma, la vicenda che per tutto il pomeriggio ha tenuto col fiato sospeso Torre del Lago, frazione del comune di Viareggio, in provincia di Lucca. Gli agenti hanno fatto irruzione nella casa di Gianluigi Ragoni alle 21.48 salvi sia il 44enne che suo padre.
A bussare alla porta dell’uomo, nel primo pomeriggio, erano stati gli agenti della polizia municipale e dei servizi sociali, per notificargli un tso, un trattamento sanitario obbligatorio. E quando i vigili del fuoco sono intervenuti per tentare di forzare la porta, lui ha sparato, ferendone uno. È successo poco dopo le 13.30 a Torre del Lago. L’uomo, Gianluigi Ragoni, da quel momento si è barricato in casa, assieme al padre, un ex carabiniere 90enne in congedo, minacciando di continuare a far fuoco anche contro le forze dell’ordine che, poco dopo, avevano circondato l’abitazione. Il 44enne ha usato un’arma detenuta illegalmente e che, stando alla polizia, non apparteneva al padre, sparando da dietro la porta della sua abitazione. Il colpo partito dalla calibro 22, attutito dalla porta, ha colpito solo di striscio uno dei vigili del fuoco chiamato per l’intervento. Il pompiere è stato portato in ospedale, dove gli sono stati diagnosticati 10 giorni di prognosi.
Nel frattempo, vista la vicinanza della zona con due scuole e la paura che potesse sparare anche dalle finestre (notizia che in un primo momento si era diffusa), le due strutture sono state fatte evacuare per sicurezza e agli studenti che rientravano per l’orario pomeridiano è stato chiesto di non entrare. Dopo un paio d’ore che era barricato in casa si è affacciato dal balcone, urlando contro i presenti (polizia, carabinieri, guardia di finanza, municipale, personale del 118 e vigili del fuoco) ‘venite che vi sparo in testa uno ad uno’, ‘vi ammazzo tutti’, e ‘esco di qui solo quando eleggono il presidente della Repubblica”.
Dopo ore, attorno alle 17,20, per il timore che l’uomo compisse gesti inconsulti le forze dell’ordine hanno staccato luce e gas nell’appartamento. Contemporaneamente alcuni agenti di polizia sono saliti sul tetto del palazzo, per studiare la situazione. Poco prima delle 18 è uscito di nuovo sul balcone, questa volta in compagnia dell’anziano padre, per parlare con un capitano della Guardia di Finanza di Viareggio che era in strada e che però non è riuscito a convincerlo ad abbandonare l’arma (che comunque non teneva in mano) e aprire la porta. Mentre gli agenti transennavano tutta la zona – un appartamento al primo piano di un palazzo all’angolo tra via Illica e via Boheme – tanti curiosi si sono fermati nella zona. Non era il primo tso che Ragoni riceveva, ed era già stato ricoverato in passato in una casa di cura. Stando alla polizia, in passato aveva lavorato all’ospedale Santa Chiara di Pisa, dal quale però tempo fa era stato licenziato.
Una vicina di casa racconta: “qui in paese lo conosciamo un po’ tutti. Gira sempre vestito completamente di bianco, cerca lo scontro verbale con tutti. Spesso è in piazza ad urlare o litigare con qualcuno. Se lo incontri per strada ti conviene spostarti, perché si rischia che ti venga addosso e ti butti in terra”. Un’altra donna di Torre del Lago riferisce: “Diceva sempre di essere Dio. Fermava la gente con fare altezzoso. Chi lo conosceva, lo evitava”. Nessuno sapeva avesse una pistola in casa. “Si credeva onnipotente, ma non pensavamo a niente del genere, pensavamo solo fosse un po’ strano”, aggiunge una donna, “ma solo ieri aveva minacciato due persone, che conosco bene, una in banca e una qui in zona. Diceva che voleva salvare il mondo”. In serata è stata anche contattata la sorella dell’uomo, che si occupa dell’anziano padre, per fare da mediatrice. In tarda serata l’intervento risolutivo dei Nocs.