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Siria, bloccata evacuazione Aleppo est: oggi voto all’Onu

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L’incendio di sei autobus destinati all’evacuazione dei civili da due villaggi siriani ha fatto naufragare il piano di evacuazione di migliaia di persone dai quartieri ribelli di Aleppo, che è nuovamente stato sospeso fino a nuovo ordine. Le operazioni erano riprese parzialmente ieria mattina dopo due giorni di stallo ma sono state ancora bloccate senza che nessun mezzo lasciasse la città con civili e miliziani, secondo quanto reso noto dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.  Oggi il Consiglio di sicurezza dell’Onu voterà un testo condiviso anche dalla Russia sul monitoraggio delle Nazioni Unite nelle operazioni di evacuazione.

STOP ALL’EVACUAZIONE – Il nuovo stallo si è prodotto dopo l’incendio di sei autobus destinati alla popolazione di Fua e Kefraya, a maggioranza sciita ubicate in zone controllate dalle forze fedeli al presidente siriano, Bashar Assad, nella provincia di Idlib e circondate da gruppi jihadisti. Tra le fiamme è rimasto ucciso il conducente di uno degli autobus. Sana ha attribuito l’atto a gruppi terroristici Fronte della Conquista del Levante (ex fronte al Nusra) e Ahrar al-Sham. Dal canto suo l’Osservatorio ha accusato la fazione radicale Yund al Aqsa, che a ottobre ha giurato fedeltà ad al Nusra. L’evacuazione delle popolazioni sciite era prevista per l’inizio della mattina ma è stata ritardata dall’azione degli jihadisti che hanno impedito l’accesso alla città per diverse ore. L’Iran, alleato di Assad, aveva condizionato l’evacuazione di circa 3mila-4mila persone all’inizio delle operazioni ad Aleppo. Il direttore dell’Osservatorio, Rami Abderrahmßn, ha fatto sapere che a causa dell’incendio, Teheran e il regime siriano hanno pretesto garanzie per la fuga dei civili da entrambi i villaggi sciiti.
L’Esercito libero siriano (Els), una delle principali fazioni ribelli a est di Aleppo, ha condannato l’incendio definendolo “un’azione individuale”.  SI tratta, si legge nella nota diffusa, di un “crimine contro la rivoluzione siriana e si tratta di una manovra temeraria che può mettere a rischio la vita di almeno 50mila persone” che al momento restano bloccate ad Aleppo est.

LA RISOLUZIONE ONU – Dopo oltre tre ore di negoziati, la Russia e le potenze occidentali del Consiglio di sicurezza Onu hanno concordato un testo che preveda la supervisione delle Nazioni Unite sull’evacuazione dei civili e combattenti ribelli da Aleppo est. La nuova risoluzione viene votata oggi intorno alle 9 locali (le 15 in Italia) dopo che Mosca ha posto il veto sul documento presentato dalla Francia, ritenendolo “impraticabile e pericoloso”. Per Mosca, “l’idea di schierare immediatamente personale delle Nazioni Unite impreparato ad Aleppo rischiava di provocare un disastro”, dato che la zona è ancora soggetta a scontri tra i diversi gruppi e terroristi, come precisato dall’ambasciatore russo Vitaly Churkin. Churkin ha chiarito che la Russia è favorevole a un monitoraggio dell’Onu sulle evacuazioni, ma riteneva che alcuni punti del testo francese fossero irrealizzabili. Mosca ha quindi avanzato la necessità che tale intervento fosse avallato anche dalle autorità siriane, in modo da avere maggiori possibilità di successo. La nuova bozza chiede quindi al segretario Onu Ban Ki-moon di “adottare misure urgenti in modo da fornire disposizioni in coordinamento con le parti interessate, per consentire il monitoraggio da parte delle Nazioni Unite e di altre istituzioni competenti sul benessere dei civili nei quartieri orientali della città di Aleppo”. Inoltre, si domanda all’Onu e ad altre istituzioni “di effettuare un adeguato monitoraggio, diretto e neutro, sulle evacuazioni da Aleppo”.

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