Stop a piscine e palestre, cinema e teatri. Scuole ancora aperte, ma con didattica a distanza al 75% per le superiori. I negozi, gli estetisti, i parrucchieri potranno restare aperti. Ma i ristoranti saranno chiusi al pubblico le domeniche e i festivi: gli altri giorni si potrà consumare nei locali solo fino alle 18 e in non più di 4 persone al tavolo, salvo famiglie conviventi. Gli spostamenti non saranno vietati ma “fortemente sconsigliati”. Sul nuovo Dpcm preparato dal Governo ci sono numerose conferme, ma non ancora l’ufficialità definitiva. Sembra prefigurare un ‘lockdown soft’: si continuerà a lavorare, andare a scuola e a fare le compere, ma verranno tagliate parecchie attività considerate non essenziali.
Ecco le principali misure contenute nel testo, che non ha però ancora avuto il via libera definitivo: potrebbe ancora subire modifiche sostanziali. Vengono confermate (e talvolta rafforzate) le norme del precedente Dpcm del 13 ottobre. L’entrata in vigore è prevista per lunedì 26: la chiusura domenicale dei ristoranti partirà quindi il 1/o novembre. L’efficacia arriva al 24 novembre: il lockdown leggero, insomma, potrebbe durare buona parte del prossimo mese, ma forse anche più.
RISTORANTI E BAR CHIUSI ALLE 18. Da lunedì le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi. Negli altri giorni queste attività sono consentite dalle 5 alle 18. Fino a quell’ora, il consumo è permesso ad un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. L’asporto da bar e ristoranti sarà consentito sino alle 24. Nessuna limitazione alle consegne a domicilio. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive, limitatamente ai propri clienti. Eccezioni in vigore anche per gli autogrill.
SPOSTAMENTI TRA COMUNI. Non sarà un divieto, come fu per il lockdown in primavera, ma “è fortemente raccomandato di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”.
CHIUSE PISCINE, PALESTRE, CINEMA, TEATRI. Una delle misure più dure tocca sale teatrali, da concerto, cinematografiche, e palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali: tutti dovranno chiudere. Un’eccezione, per i centri sportivi e natatori, c’è per l’erogazione delle prestazioni sanitarie rientranti nei livelli essenziali di assistenza. L’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere potranno essere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, solo nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, senza alcun assembramento, “in conformità con le linee guida emanate dall’ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana”.
FERMA L’ATTIVITA’ DILETTANTISTICA DI BASE. Lo svolgimento degli sport di contatto è vietato “salvo che per le competizioni professionistiche nonché dilettantistiche di livello nazionale” ma “nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali”. Sospese l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale.
SCUOLE, DIDATTICA A DISTANZA AL 75% ALLE SUPERIORI. Didattica a distanza (anzi, in gergo tecnico “didattica digitale integrata”) al 75% per le scuole superiori che “adottano forme flessibili nell’organizzazione (…) incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata per una quota pari al 75% delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9”. Restano invece inalterate le attività per l’infanzia, la scuola primaria, le scuole medie: continueranno a svolgersi in presenza.
STOP AI CONCORSI MA NON QUELLI IN CORSO. Sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica. Potranno essere banditi concorsi per il personale sanitario e di quelli per il personale della protezione civile. Sono fatte salve, infine, “le procedure in corso e quelle per le quali esistono specifici protocolli organizzativi validati dal Comitato tecnico scientifico”: sarebbe quindi possibile proseguire il concorso della scuola al centro di diverse polemiche.