“Sconcerto e preoccupazione”. Con queste parole i vescovi italiani prendono “distanza da quanto deciso dalla Corte Costituzionale” che ha stabilito che in casi come in quello di Dj Fabo, l’aiuto al suicidio assistito sarà lecito. La Cei chiede i garantire l’obiezione di coscienza agli operatori sanitari. Esulta invece Marco Cappato: “Da oggi siamo tutti più liberi”, ha dichiarato l’esponente ed attivista dell’Associazione Luca Coscioni, che rischiava fino a dodici anni di carcere per aver accompagnato Dj Fabo a morire in Svizzera. Soddisfazione è stata espressa anche da Mina Welby e Beppino Englaro.
Suicidio assistito, Cei: “Garantire obiezione di coscienza”
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