Nel giorno in cui Matteo Salvini e Luigi Di Maio si incontrano per definire l’intesa con il lasciapassare di Silvio Berlusconi, fuori da Montecitorio i ‘truffati’ delle banche venete protestano contro i precedenti governi e chiedono a M5S e Lega di realizzare le promesse. Ore dopo nella sala della Regina, sempre alla Camera, si incontra l’intellighenzia e l’Italia che conta per la cerimonia di assegnazione del premio intitolato all’illustre economista e politico Guido Carli.
Ci sono tutti: Gianni Letta, Fedele Confalonieri, Vincenzo Boccia, Antonio Patuelli, Giovanni Malagò, Monica Maggioni, John Elkann e tanti altri. Introduce Gianni Letta e, da bravo giornalista, il suo primo pensiero va alla notizia del giorno: il governo nascente. “Sono giorni difficili, non credo di dove fare una rivelazione a nessuno di voi – esordisce consapevole -. Facciamo a voi tanti auguri, ma li facciamo anche al Paese per tutto quello che ci attende”.
Stessi timori, diverse speranze per due mondi paralleli: uno in piazza davanti a Montecitorio, ma tenuto a debita distanza dal palazzo; e l’altro dentro, riunito nella sala nobile della Regina, dove per il periodo di tempo limitato agli ingressi a debita distanza sono tenuti i giornalisti. Due mondi che non si confrontano, appunto, in mezzo ai quali sta il cuore della democrazia rappresentativa di questo Paese, il Parlamento, dove dovrebbero trovare casa gli interessi degli uni e degli altri, i diritti dei risparmiatori e dei dirigenti che fanno in modo che gli stessi possano depositare i loro soldi al sicuro.