Vi sarebbero le agenzie di intelligence degli Stati Uniti dietro il cambio di strategia del presidente americano Donald Trump sulla Russia. Lo ha dichiarato il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, in un’intervista alla Cnn in spagnolo dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Secondo Assange, a Trump sono bastati 77 giorni per essere ‘digerito’ dall’intelligence, in particolare dalla Cia: arrivato alla Casa Bianca con l’idea di migliorare le relazioni diplomatiche con il Cremlino, si è adeguato allo status quo tra Washington e Mosca perché “influenzato dai generali” del Pentagono nel suo gabinetto.
Il fondatore di Wikileaks ha presentato due fattori chiave nel cambiamento di strategia: l’interesse dell’industria bellica e il progetto della Cia “di intervenire in Siria”.
Sulla crescente tensione tra Usa e Corea del Nord, Assange ha ribadito che fa parte della strategia di Trump per mostrare “influenza” di fronte alla Cina, a cui interessa che la penisola resti divisa perché non aumenti il potere di Seul.