Ankara (Turchia), 11 ott. (LaPresse) – In Turchia il giorno dopo è la giornata del dolore e del lutto, ma anche della ricerca delle responsabilità. A 24 ore dal doppio attacco kamikaze avvenuto davanti alla stazione ferroviaria di Ankara alla partenza di una marcia pacifista il bilancio delle vittime si è aggravato e le prime indagini sembrano ricondurre allo Stato islamico. Il partito di sinistra pro curdi Hdp dal canto suo, che era ampiamente rappresentato nel corteo di ieri, punta il dito contro il governo evidenziando che si tratta del terzo attacco che colpisce l’opposizione dopo quello del 7 giugno a Diyarbakir e del 20 luglio a Suruc. L’ultimo bilancio ufficiale è di 95 morti, ma l’Hdp ha riferito di 128 morti fra cui anche due suoi politici che erano candidati alle elezioni legislative del prossimo 1° novembre. I feriti invece sono 508, di cui 317 già dimessi e 160 ancora in ospedale.
Turchia in piazza il giorno dopo Ankara: 128 i morti, sospetti su Isis
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Ankara (Turchia), 11 ott. (LaPresse) – In Turchia il giorno dopo è la giornata del dolore e del lutto, ma anche della ricerca delle responsabilità. A 24 ore dal doppio attacco