Istanbul (Turchia), 31 ott. (LaPresse/EFE) – La Turchia va al voto domani per le elezioni generali in un clima che non era così teso da decenni, con la guerra ancora in corso nella vicina Siria, il violento conflitto con i curdi del Pkk nel sudest del Paese, le discussioni in corso con l’Ue sulla gestione dei rifugiati e la minaccia terrorista concreta. Da giugno ci sono stati tre attentati di grandi dimensioni: quello del 5 giugno a un comizio dell’Hdp a Diyarbakir, l’attacco kamikaze del 20 luglio a Suruc vicino al confine con la Siria e quello dello scorso 10 ottobre alla marcia per la pace ad Ankara, quest’ultimo il peggiore attentato della storia della Turchia, con 102 morti. Si torna alle urne dopo che a seguito della tornata del 7 giugno scorso non è stato possibile raggiungere un accordo per la formazione di una coalizione di governo. Il tutto mentre l’opposizione accusa il governo di avere messo a tacere i media più critici: giovedì è stata bloccata la pubblicazione di due quotidiani anti-Erdogan, Bugün e Millet, per decisione di un tribunale dal momento che appartengono alla holding Koza Ipek, accusata di legami con il religioso Fethullah Gulen, oppositore del presidente Recep Tayyp Erdogan.
Turchia vota domani in clima teso, pesano Siria e minacce terrorismo
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Istanbul (Turchia), 31 ott. (LaPresse/EFE) – La Turchia va al voto domani per le elezioni generali in un clima che non era così teso da decenni, con la guerra ancora in corso