Roma, 3 giu. (LaPresse) – Le relazioni tra Italia e Russia “purtroppo, si sono deteriorate. Molti formati e meccanismi di dialogo che funzionavano efficacemente sono stati congelati, il commercio è in calo, la cooperazione culturale è stata sostanzialmente ridotta, i dipendenti dell’Ambasciata russa sono stati espulsi senza motivo, e non c’è neanche bisogno di parlare della linea dominante nei mass media italiani nei confronti della Russia. A me, come persona che lavora in Italia da parecchio tempo in qualità di Ambasciatore, quello che sta succedendo provoca amarezza e rammarico”. Lo ha detto in un’intervista a LaPresse l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov, riguardo ai rapporti tra Mosca e Italia sullo sfondo della guerra in Ucraina. “Questa non è stata la nostra scelta”, ha affermato l’ambasciatore, sottolineando che “l’Italia agisce nel quadro delle decisioni collettive, guidata da considerazioni di solidarietà euro-atlantica e disciplina di blocco” ma che “tuttavia, anche se le decisioni sono collettive, la responsabilità è sempre individuale”. “Non mi stanco mai di ripetere: in tali periodi storici di crisi sono particolarmente richiesti un approccio equilibrato, che tradizionalmente ha contraddistinto la diplomazia italiana, e la capacità di vedere e lavorare per il futuro, per non perdere tutto quello che di positivo è stato accumulato in decenni del partenariato costruttivo e della cooperazione reciprocamente vantaggiosa”, ha sottolineato Razov.
Ucraina: ambasciatore russo, relazioni con Italia deteriorate non per nostra scelta
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