Trovato nel fiume Adda a Comazzo (Lodi) il corpo di un uomo. Quasi sicuramente è quello di Alberto Hugo Begatti, il giovane milanese di 31 anni sospettato di aver strangolato il padre Guido e di aver lasciato il cadavere chiuso in una stanza per due settimane.
Una vicenda molto triste. Alberto Hugo Begatti era piombato in depressione dopo la morte della madre avvenuta pochi mesi fa. Padre e fglio erano molto legati e si dedicavano affettuosamente alla cagnetta di famiglia. Tutto deve essere precipitato l’11 novembre scorso novembre. Il giovane, quasi sicuramente, ha strangolato il padre e lo ha composto in una camera coprendone il corpo di polvere di cemento con l’idea, forse, di ritardarne la decomposizione. Poi ha chiuso la stanza e l’ha sigillata con il silicone. Dopo due settimane, ha scritto una mail e poi lasciato una lettera al veterinario in cui, pur non confessando l’omicidio gli lasciava le chiavi e chiedeva di occuparsi della cagnetta. Il veterinario ha chiamato i carabinieri che sono entrati nell’appartamento dei Begatti (in via XXII Marzo, 37) e hanno trovato il cadavere del padre. Del figlio, nessuna traccia. Ieri, però, la sua auto è stata trovata vicino all’Adda e tutti hanno pensato ad un tragico epilogo. Il ritrovamento del corpo di Alberto Hugo (figlio adottivo di origini sudamericane) dovrebbe chiudere questa storia.