Gli alleati di Donald Trump si compattano intorno a lui nel mezzo della bufera scatenata dalla pubblicazione del libro di Michael Wolff, ‘Fire and fury: inside the Trump White House’, che ha sollevato dubbi sulla sua adeguatezza mentale a ricoprire il ruolo di presidente degli Stati Uniti.
E dopo giorni di polemiche arriva il dietrofont di Steve Bannon: l’ex capo stratega della Casa Bianca – che secondo il libro avrebbe accusato il figlio del presidente, Donald Trump Jr, di comportamento “sovversivo” per un incontro avuto con i russi in piena campagna elettorale nel 2016 – fa marcia indietro, si scusa con Trump, e afferma che Donald Trump Jr. “è un patriota e un buon uomo” e che i suoi commenti relativi all’incontro con i russi non erano riferiti a Donald Trump Jr. bensì a Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale.
“Mi rammarico del fatto che il mio ritardo nel rispondere all’imprecisione nel riferire a proposido di Donald Trump Jr abbia sviato l’attenzione dagli storici traguardi raggiunti dal presidente nel suo primo anno di presidenza”, dichiara Bannon in esclusiva ad Axios.
Intanto, però, pare che nel mirino del super procuratore Robert Mueller che indaga sul Russiagate sia finita anche la figlia di Trump, Ivanka, per la breve interazione avuta con un’avvocatessa russa, Natalia Veselnitskaya, e un lobbista, Rinat Akhmetshin, durante la riunione di giugno 2016 alla Trump Tower. Stando al Los Angeles Times, che cita una persona al corrente dei fatti, gli inquirenti vogliono sapere di più di quel breve contatto che ci fu fra Ivanka e i due in ascensore, mentre uscivano dall’edificio.
“Ho dovuto sopportare Fake News dal primo giorno che ho annunciato che mi sarei candidato alla presidenza. Ora devo sopportare un ‘Fake Book’ (libro fasullo ndr.) scritto da un autore totalmente screditato. Ronald Reagan ha avuto lo stesso problema e l’ha gestito bene. Così farò anche io!”, ha scritto Trump su Twitter, tornando a difendersi. Il riferimento è al fatto che anche per Reagan furono sollevati dubbi sull’adeguatezza mentale a ricoprire la presidenza: successivamente Reagan, quando già non era più presidente, rivelò che aveva l’Alzheimer.
Ma Trump non si è difeso da solo: la premier britannica, Theresa May, in un’intervista alla Bbc, alla domanda sulla salute mentale di Trump ha risposto che ritiene sia “impegnato a garantire di prendere le decisioni che sono nel migliore interesse degli Stati Uniti”. Negli Usa, poi, il direttore della Cia Mike Pompeo ha detto a Fox News che il ritratto fatto di Trump nel libro è “pura fantasia”, mentre Stephen Miller, consigliere politico di Trump, è stato protagonista di un’intervista molto tesa sulla Cnn.
Miller ha attaccato Wolff, definendolo “un autore spazzatura di un libro spazzatura…nient’altro che un cumulo di spazzatura” e si è poi scagliato contro Bannon per le sue dichiarazioni riportate nel libro, che ha definito “grottesche”; il tutto prima che il presentatore Jake Tapper interrompesse l’intervista a seguito del ripetuto rifiuto del consigliere di rispondere alle sue domande. Non si è fatto attendere il commento di Trump: “Jake Tapper di Fake News Cnn è appena stato distrutto nella sua intervista da Stephen Miller dell’amministrazione Trump. Guardate l’odio e la faziosità di questa Cnn leccapiedi!”, ha scritto su Twitter.
Nel frattempo, su internet l’Isis e Al-Qaeda stanno stanno fornendo dei link per scaricare il controverso libro: “Affascinante: Isis e jihadisti di Al-Qaeda stanno fornendo link per il download del libro ‘Fire and fury’ perché ‘rivela i segreti di Trump'”, ha riferito su Twitter Rita Katz, la direttrice del gruppo Site, con base in Usa, che monitora le attività online dei jihadisti.