Acqua alta a Venezia, entra in funzione il Mose. Si tratta del Modulo sperimentale elettromeccanico, realizzato per non far alzare l’acqua in modo eccessivo. E’ costituito da 65mila metri quadrati di un’isola tutta artificiale, grande come dieci campi di calcio, 1.000 chilometri di intubazioni e 100 chilometri di cavi, 78 paratie complessive, quattro barriere nelle tre bocche di porto lagunari di Venezia, ovvero Chioggia, Lido, che ne contiene due, e Malamocco. Quest’opera, pensata per difendere la città dall’acqua alta, è costata circa 6 miliardi e i costi di manutenzione spaziano fra gli 80 e i 100 milioni di euro all’anno.
Le paratoie, fino a 820 metri di larghezza massima, sono posizionate sui fondali, sino a 14 metri di profondità.
Come funzionano le paratoie?
Si sollevano girando attorno a una cerniera, costituita da due pezzi uniti dallo stelo tensionatore, un tubo in acciaio. Il principio alla base è quello dei vasi comunicanti. I dubbi non mancano, dall’usura di alcune parti che hanno quasi 50 anni alla resa effettiva in un giorno di alta marea. Intanto, la prima data da ricordare è il 4 novembre 1966, quando Venezia è stata sommersa da un”acqua granda’ record di 194 centimetri.
La costruzione del Mose
La prima pietra del Mose è stata posata, invece, nel 2003 quando, con al governo Silvio Berlusconi, sono partiti i lavori della struttura pensata negli anni ’80. Il concessionario è il Consorzio Venezia Nuova. Il 14 maggio del 2014 scoppia lo scandalo tangenti, con 35 arresti, che travolge manager e amministratori locali, dall’ex governatore Giancarlo Galan all’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni. Il 12 ottobre dello stesso anno, ancora, l’innalzamento delle prime paratoie alla bocca di porto di Lido, fino alla prova generale di oggi che è riuscita. E Venezia, per la prima volta, è stata ‘difesa’ dal mare.