Non si sblocca la situazione in Venezuela. Il presidente Nicolas Maduro ha fermamente respinto l’ultimatum dell’Unione europe e dei leader di Spagna Francia e Germania, che hanno minacciato di riconoscere il leader dell’opposizioneJuan Guaido come presidente del Paese dopo la sua autoproclamazione se Caracas non indirà nuove elezioni.
“Gli europei sono arroganti in questo processo. Dovrebbero ritirare l’ultimatum. Nessuno può darci un ultimatum”, “il Venezuela non è legato all’Europa. E’ un’insolenza totale. Disprezzarci perché siamo a Sud è un atto insolente. Le elite europee non rappresentano l’opinione pubblica del popolo d’Europa”, ha dichiarato Maduro, in un’intervista a Cnn Turk. “I leader europei guardano a ciò che dice Trump, tutta l’Europa guarda Trump, specialmente quando si tratta di Venezuela”, ha proseguito. Facendo riferimento all’autoproclamazione di Guaido, Maduro ha sottolineato che “la soluzione è nello stato di diritto, questo fatto si concluderà davanti alla magistratura, in Venezuela esiste la legalità”.
Dicendosi pronto “al dialogo”, ha aggiunto: “Abbiamo affrontato molti attacchi da quando Chavez è morto, ma le cose sono peggiorate dall’arrivo di Trump al potere. Gli Usa stanno attaccandoci sin da quando questo estremista è arrivato al potere e ora hanno pianificato un colpo di stato. Hanno spinto un uomo dalla dubbia reputazione a essere il loro volto”. Maduro ha sottolineato poi che i negoziati con gli Usa proseguono: “Perché ci possano essere negoziati per 30 giorni piccoli gruppi di diplomatici sono rimasti in ciascun Paese”. Il presidente aveva annunciato il taglio dei rapporti diplomatici con Washington, dando ai diplomatici americani 72 ore di tempo per lasciare il Paese, il 23 gennaio. Dagli Usa rispondono: “Qualsiasi violenza e intimidazione contro il personale diplomatico americano, il leader democratico del Venezuela Juan Guaido, l’Assemblea nazionale, rappresenterebbe una grave aggressione allo stato di diritto e troverà risposta significativa”. Così il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Bolton, su Twitter. Il tweet non si rivolge a nessuno nello specifico, ma Bolton in un tweet collegato ha scritto che “il sostegno e il controllo di Cuba sulla sicurezza di Maduro e le forze paramilitari” è nota.
Intanto Guaido ha fatto un appello all’esercito: “Soldati, non sparate al popolo venezuelano, rispettate chi in modo costituzionale è venuto a difendere le vostre famiglie e il vostro popolo. Avete una responsabilità molto chiara ora. La popolazione del Venezuela è stata massacrata”, ha aggiunto, le manifestazioni hanno avuto “spirito pacifico” ma sono state represse, “nonostante tutto siamo venuti per tendere la mano”: “È il momento di mettersi dalla parte della Costituzione, non è il momento della paura o di far un passo indietro, ma di rispettare il popolo”. Inoltre, ha sottolineato che “le forze armate sono state usate per provocare paura” e che “gli assassini non resteranno impuniti, l’amnistia è per chi si mette dalla parte della Costituzione, non perché continui l’uccisione di innocenti”.