L’assemblea costituente del Venezuela, eletta lo scorso 30 luglio per volontà del presidente Nicolas Maduro, ha approvato oggi un decreto con cui assume il potere di votare le leggi, che in precedenza era esclusivo del parlamento. Nella giornata di oggi la leadership del parlamento, in cui prevalgono i partiti di opposizione, aveva annunciato il rifiuto di partecipare alla riunione plenaria convocata dalla Costituente. “Rifiutiamo un’assemblea fraudolenta e siamo soggetti solo alla Costituzione del 1999”, hanno scritto i parlamentari in un comunicato.
Le aule, controllate dall’opposizione, hanno poi respinto l’ordine di “scioglimento” arrivato dall’Assemblea Costituente e ha convocato i deputati e il “popolo” in una riunione in programma per domani. “La leadership del parlamento e i deputati non riconoscono né accettano la dissoluzione che Maduro cerca di imporre attraverso una Costituente fraudolenta”, ha scritto il presidente dell’Assemblea nazionale, Julio Borges, in un messaggio su Twitter. La Costituente eletta lo scorso 30 luglio ha assunto oggi per decreto il potere legislativo, finora di competenza del solo parlamento.
Da parte sua, il presidente della Costituente, l’ex ministro degli Esteri Delcy Rodriguez, ha detto che la decisione “di dare il potere di legiferare in materie legate al mantenimento della pace, la sicurezza, la sovranità, il sistema socio-economico e finanziario” non implica la dissoluzione del parlamento. Per Borges, però, “il colpo di stato perpetrato dalla Costituente porta a termine le azioni esercitate dal regime contro il parlamento e la Costituzione”. Il presidente dell’Assemblea nazionale ha definito gli atti della Costituente “nulli, illegali e incostituzionali” e ha detto che la decisione di annullamento del parlamento “non sarà rispettata dall’Assemblea nazionale, dalla comunità internazionale e dal popolo”.