A quattro giorni dall’invito ai militari di schierarsi con lui per porre fine al governo di Nicolas Maduro, il leader dell’opposizione venezuelana Juan Guaido ha invitato la popolazione a manifestare ‘in pace’ sabato davanti alle basi militari del Paese per chiedere all’esercito di smettere di sostenere l’auttuale presidente. “Sabato 4: mobilitazione nazionale in pace davanti alle principali unità militari per aderire alla Costituzione”, ha twittato Guaido, autore martedì di un appello alla rivolta militare.
Giovedì Nicolas Maduro ha guidato una marcia di migliaia di soldati della Forza armata nazionale bolivariana (Fanb), per dimostrare che l’esercito è unito con lui contro il tentato golpe condotto dall’oppositore Juan Guaido. Il presidente venezuelano ha poi pubblicato sul proprio profilo Twitter le immagini della marcia, accompagnate dal testo: “Continuiamo nella marcia militare con i nostri ufficiali e soldati patrioti della Fanb”. A questo si è aggiunto anche un videomessaggio. “Davanti al mondo, davanti al nostro popolo, – ha dichiarato Maduro su Twitter – questa Forza armata nazionale bolivariana ora deve dare una lezione storica, così mi rivolgo a loro: soldati della patria, è arrivata l’ora di combattere. È giunta l’ora di dare un esempio alla storia e al mondo. E dire che in Venezuela c’è una Fanb (Forza armata nazionale bolivariana, ndr) unita, leale, coesa, unita come mai prima. Sconfiggendo gli intenti golpisti dei traditori che si vendono ai dollari di Washington”.
Al momento il bilancio degli scontri è di 4 morti: un 24enne, una donna e due adolescenti, di 14 e 16 anni. Nella rivolta sono rimaste ferite centinaia di persone, tra cui 15 bambini tra i 14 e 17 anni: 26 ad Aragua, 46 a Caracas e 69 Chacao, nello stato di Miranda, uno dei cinque Comuni del Distretto metropolitano della capitale.