Stando a quanto riporta ‘il Sole 24 Ore’, il dossier relativo a Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sarà insieme a quello di Mps e alla più complessiva situazione bancaria sul tavolo dell’incontro in programma oggi fra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager, previsto a margine della riunione dell’Ecofin. Per Vicenza e Montebelluna le variabili in gioco sono oltre al raggiungimento degli obiettivi di adesione all’offerta pubblica di transazione per gli azionisti, l’esame della Bce per capire se dopo la copertura delle perdite, da effettuare con il patrimonio privato, i due istituti rispetteranno i ratios necessari a proseguire l’attività.
Per ottenere il via libera della commissione e accedere alla ricapitalizzazione precauzionale, infatti, occorre essere considerati ‘solvibili‘. Se sarà superato anche questo test, occorrerà poi capire in che modo i capitali di Atlante e quelli del Tesoro potranno cooperare a un’eventuale ricapitalizzazione pubblico-privata, un altro inedito. Intanto si spera di raggiungere il 70% delle adesioni all’Opt, l’offerta transattiva che i due istituti hanno messo in campo per e azzerare il rischio contenziosi legali, che potrebbe pesare sui bilanci per oltre 4 miliardi. Alla data dello scorso sabato le percentuali sul perimetro delle azioni erano al 56% di Veneto Banca e al 53% di BpVi. Le filiali restano a disposizione in questi ultimi due giorni fino alle 18.45. Sciolti i nodi dell’aumento di capitale e del ruolo dello Stato e di Atlante, dovrebbe poi essere avviato il processo di fusione, che nella migliore delle ipotesi si realizzerà entro l’anno, nella peggiore non prima del 2018. Anche se non si può escludere a priori lo scenario che vedrebbe separato il destino delle due banche venete.