La speaker della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, frena sull’impeachment del presidente Donald Trump. Meglio attendere, ha scritto in una lettera alle colleghe e ai colleghi democratici al Congresso, citata dal New York Times, nonostante “il comportamento altamente non etico e non scrupoloso” del tycoon repubblicano, che ha disonorato l’incarico che ricopre. I suoi commenti, secondo il quotidiano, sono più destinati a sostenere indagini e inchieste, che un’eventuale messa in stato d’accusa. Tuttavia, tra i Dem c’è malcontento e Pelosi ha dovuto creare ponti con i più accaniti sostenitori dell’impeachment.
All’origine c’è la diffusione del rapporto sul Russiagate (“redatto”, in cui cioé le parti ritenute sensibili sono state oscurate), del procuratore speciale Robert Mueller. Documento in cui si legge che i tentativi di Mosca di influenzare le elezioni statunitensi sono avvenuti, ma che non ci sono prove che li colleghino alla campagna elettorale del magnate. Mueller vi ha anche elencato i tentativi del repubblicano di bloccare o ostacolare le indagini, ma anche in questo caso senza possibilità di dimostrare l’ostruzione alla giustizia. “Se fossimo certi”, si legge nel dossier, “lo diremmo”.
Tra le reazioni di Trump, quella in un tweet: “Solo crimini e reati gravi possono portare all’impeachment. Non ho commesso alcun reato (niente collusione, niente ostacolo alla giustizia), quindi non posso essere messo in stato d’accusa”. Alcuni Dem sono convinti che i tentativi di procedere all’impeachment finirebbero nel nulla, potenzialmente aiutando persino Trump a livello politico, in vista delle elezioni del 2020. Per altri, non agire potrebbe essere un segnale a lui e ai successori che gravi misfatti vengono tollerati.
Tra chi vorrebbe agire c’è la senatrice Elizabeth Warren, candidata alle primarie Dem, per cui “chiunque altro negli Usa avesse fatto ciò che ha fatto Trump” sarebbe già “in carcere”. Pelosi, tuttavia, ritiene che per far sì che Trump “renda conto” non sia necessario usare l’impeachment (anche perché il Senato è controllato dal Gop e si metterebbe con tutta probabilità di traverso). Intanto, nei prossimi mesi si susseguiranno numerose audizioni al Congresso. Anche quella di Mueller, richiesta dai democratici, che continuano a premere per ottenere la versione integrale del dossier di oltre 400 pagine.