Italia, Arma di Taggia, ore 6:30. Il sole piano piano faceva capolino dalle montagne in lontananza. Si spegnavano lentamente le luci mentre qualche automobile iniziava piano piano a popolare le strade. La città si stava svegliando, edicole, bar lentamente prendevano vita. Un taggiasco qualunque però era già sveglio da un bel po’, indossava la sua solita fascia alla Rambo e si apprestava alla sua battaglia. Una battaglia nuova per lui, visto che in nove anni di professionismo mai si era trovato ad affrontare l’ostico guerriero australiano. Ma c è sempre una prima volta, e Fabio Fognini ha voluto che non fosse una qualunque. Sfodera una prestazione che a sprazzi ricorda il Fognini estivo, quello capace di vincere ben 13 partite consecutive, due tornei e di volare a ridosso dei primi 15 del ranking ATP. Chi la vetta invece l’ha raggiunta ma piano piano sta concludendo il suo fantastico cammino e la sua fantastica carriera, è Lleyton Hewitt, letteralmente spazzato via dal nostro italiano. Un’ora di gioco, solamente due game lasciati all’avversario, una superiorità al servizio che non possono altro che far ben sperare i tifosi italiani. All’orizzonte un altro bombardiere si sta materializzando, una tra Isner e Berdych il prossimo avversario, sarà un’altra mattinata elettrizzante non solo per gli abitanti di Arma di Taggia.
Prof The Proof