Cade l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Per il Cts, chiamato a dare un parere, potranno non essere più indossate all’esterno già a partire da lunedì 28 giugno.
Con i contagi da Covid in continua discesa, quasi tutta l’Italia (a eccezione della Valle d’Aosta) è in zona bianca. Oggi sono meno di 500 i nuovi casi nella Penisola, con 21 morti. Numeri crollati rispetto alle scorse settimane, con una diffusione di circa 20 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. Con queste cifre, secondo Gimbe, la mascherina non serve già più. Del resto, “la gente ha già deciso”, osserva il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta. Ricorda che all’aperto, in assenza di aerosol, il rischio di contagio si abbatte e che d’estate tutti i virus respiratori circolano meno: “Quindi sì, la mascherina all’aperto possiamo toglierla, soprattutto se siamo vaccinati”.
Non è d’accordo Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano: “Il risultato di questa operazione è far ritenere che la mascherina non serva più ma non è vero che non serve più”, tuona e considera la discussione “strumentale a piccoli vantaggi di ordine politico”.
Per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, toglierla è un “segnale di ripartenza”, per il turismo, ma anche per l’economia: “Significa dire che siamo pronti alla nuova normalità dopo la pandemia”. L’Italia, rivendica, “vuole essere protagonista della ripresa europea e quindi eliminare l’obbligo della mascherina è anche un grande segnale a tutta l’Europa per dire che l’Italia vuole essere protagonista di questa nuova fase”. Premono anche Forza Italia e la Lega. “E’ giunto il momento di togliere le mascherine all’aperto”, ribadisce il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, punta sulla prossima settimana il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che chiede di accelerare anche sulle discoteche. Al momento sono aperte, ma solo per i drink, non si può ancora ballare in pista: “Riaprire le discoteche e togliere le mascherine dal primo luglio sono gli obiettivi su cui stiamo lavorando”.
Insiste sulla necessità di farsi guidare dalla scienza il ministro della Salute, Roberto Speranza: “A me sembra che questa sia la strada giusta e dobbiamo insistere su questo terreno”, dice prima della riunione del Cts. E’ soprattutto la variante Delta a impensierire gli scienziati. E’ più contagiosa, più resistente alla prima dose dei vaccini e corre, soprattutto in Gran Bretagna. “La doppia dose protegge dalla malattia, ma ci si può infettare”, rimarca il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano, che prevede un aumento dei contagi anche da noi, anche se confida che il vaccino “limiterà i casi gravi”