Qualificato agevolmente in Champions League, il Borussia Dortmund ha pagato a caro prezzo il rischio di voler fare bella figura sul doppio fronte tedesco ed europeo per ripetere l’exploit dello scorso anno. E così, la fase invernale che storicamente costa sempre qualche punto alla gestione del tecnico Klopp, stavolta è stata particolarmente cara da pagare considerando le sconfitte interne contro Bayern Monaco e Bayern Leverkusen.
La capolista Bayern, a riposo perché impegnata nel Mondiale per Club è lontana per 12 punti: e anche se manca mezzo campionato ci troviamo alla vigilia della tradizionale lunga sosta invernale di Bundesliha, il distacco è considerevole. Il Dortmund a volerla dire tutta ha pagato a caro prezzo anche i tanti infortuni importanti che saranno recuperati in gran parte proprio durante la pausa: e Klopp comunque è contento di vedere una squadra che nonostante le difficoltà e i problemi non ha cambiato il suo stile di gioco.
Anche contro l’Hertha si vedrà una difesa in gran parte rimaneggiata: con i giovani Sarr e Durm impiegati dall’inizio e Schmelzer che potrebbe rientrare ma certo non al top della condizione. In tutto questo anche “Kuba” Blaszczykowski e Kehl non sono al meglio.
L’Hertha si è invece ripresa il ruolo che le competeva fin dall’inizio del torneo con prestazioni di alto livello: “Die Alte Dame” (la nobildonna, un po’ come la nostra vecchia signora, così è soprannominata l’Hertha) è settima ma sta accrescendo la sua autorevolezza grazie a una gestione del gioco estremamente produttiva da parte del tecnico Luhukay e anche la sconfitta subita dal Bayern 3-2 ha dimostrato che la squadra berlinese è in grado di giocarsela alla pari con chiunque. L’obiettivo per l’Hertha è un punto: “Giocheremo in una boglia di 80mila persone… su un pareggio ci metterei la firma subito” dice Luhukay. Klopp (nella foto) invece no.
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