Non ci sono rischi rilevanti per la sicurezza nazionale. Lo assicura il Nucleo per la sicurezza cibernetica (Nsc), organismo previsto dal recente decreto Gentiloni con funzioni di raccordo tra le diverse componenti dell’architettura nazionale cyber, che oggi si è riunito presso il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) per valutare la portata del cyber attacco ‘Petya‘. Il Nucleo ha constatato che, sebbene emergano alcuni casi isolati (peraltro non tutti denunciati e comunque sempre originati da articolazioni estere delle singole aziende), l’evento non costituisce una minaccia di carattere sistemico e, quindi, non sussistono rischi rilevanti per la sicurezza nazionale. Le diverse componenti dell’architettura istituzionale cyber seguono l’evoluzione del virus nel rispetto delle competenze attribuite dalla legge a ciascuna di esse.
Alla riunione del Nucleo, che opera in particolare nel campo della prevenzione e della preparazione ad eventuali situazioni di crisi di natura cibernetica, hanno preso parte i funzionari in rappresentanza di tutti gli attori identificati dall’architettura cyber, tra i quali figurano il Dis, l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise), l’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi), i ministeri Affari Esteri, Interno-Dipartimento della Pubblica Sicurezza (Polizia Postale), Difesa, Giustizia, Sviluppo Economico (CERT nazionale), Economia e Finanze, il Dipartimento della protezione civile e l’Agenzia per l’Italia digitale (CERT PA).