In Cina è tornato l’incubo Covid-19. Pechino, epicentro del nuovo focolaio, ha alzato il livello di risposta all’emergenza sanitaria da 2 a 3, ha predisposto test a tappeto e cancellato oltre il 60% dei voli commerciali. Secondo il Global Times, quotidiano ufficiale del Partito comunista, nelle ultime 24 ore, sono stati lasciati a terra 1.255 aerei da e per i due principali aeroporti della capitale. Pechino ha inoltre adottato una serie di misure per limitare i viaggi dentro e fuori la città per cercare di frenare subito il contagio che ha portato ad almeno 137 nuovi infetti. Nella città il trend dei nuovi casi è ancora in ascesa. Lo ha certificato Pang Xinghuo, alto funzionario dell’autorità di controllo delle malattie di Pechino che non ha escluso la possibilità che il numero di infetti rimanga ai livelli attuali per qualche tempo. Ma cosa ha scatenato questa seconda ondata? Una prima ipotesi era legata a un tagliere usato per il salmone norvegese. Tesi che è stata poi smentita sia dalla Norvegia che dalla Cina stessa. “Non è stata trovata alcuna prova” che il salmone norvegese abbia fatto da veicolo del Sars-CoV-2, ha detto Shi Guoqing, vicedirettore del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie. Intanto circa 356 mila persone legate al cluster del mercato Xinfadi sono state sottoposte al test. Tra queste vi sono i residenti delle comunità circostanti.
Un nuovo focolaio è scoppiato anche in Germania, in un’impresa di carne, gestita dal gruppo Toenniesa, a Gütersloh nel Nord Reno-Vestfalia. Ad ora sono 657 i dipendenti risultati positivi su circa mille testati. I cluster rilevati nei mattatoi tedeschi nelle ultime settimane hanno spinto il governo a imporre regole di sicurezza più stringenti per l’industria e vietare la pratica dell’uso di subappaltatori. In Svezia i morti hanno superato quota 5 mila, con un balzo di 102 decessi in un solo giorno. Nonostante il bilancio drammatico, il Paese ha deciso di revocare le restrizioni ai voli verso 10 Paesi europei, tra cui anche l’Italia, a partire dal 30 giugno. Mentre la situazione in Europa resta tendenzialmente sotto controllo, in Brasile la pandemia sta esplodendo. Nelle ultime 24 ore è stato registrato un boom di contagi con quasi 35 mila nuovi infetti. Critico resta il quadro anche in India dove oltre 2 mila morti sono stati aggiunti al conteggio ufficiale, portando il tasso di mortalità nel Paese dal 2,9% al 3,4%.
Da mesi è partita la corsa al vaccino. La Commissione Ue ha presentato nelle scorse ore la strategia europea, per accelerarne lo sviluppo, la produzione e lo spiegamento, basata su due pilastri: adattare il quadro normativo all’attuale urgenza e garantire la produzione di vaccini e le forniture sufficienti per gli Stati membri attraverso accordi di acquisto anticipato con i produttori. La Commissione finanzierà parte dei costi iniziali sostenuti dai produttori di vaccini e in cambio otterrà il diritto di acquistare un determinato numero di dosi. Il finanziamento fornito sarà considerato un acconto sui vaccini che saranno effettivamente acquistati dagli Stati e proverrà da una parte significativa dello strumento di sostegno di emergenza da 2,7 miliardi di euro.