(LaPresse) Orazio Ragonesi è il Responsabile dell’Rfl, Restoring Family Link, programma della Croce Rossa che si occupa di ripristinare contatti familiari interrotti da dinamiche della guerra. Carabiniere in pensione, con un passato in missioni estere anche in Afghanistan, volontario della C.R.I. racconta a La Presse il primo impatto con i profughi afgani arrivati il 23 di agosto a Sanremo, ospiti ora nelle strutture della base logistico addestrativa di via Lamarmora gestite dalla Croce Rossa. 206 persone in tutto di cui 85 minori tra cui un bimbo di 3 mesi, tutti evacuati da Kabul tramite il ponte aereo con Roma e poi distribuiti sui territori. “I bambini possiedono il dono dell’innocenza, sono pronti a stupirsi per ogni cosa nuova. Certamente colpiscono i volti degli adolescenti, tra i 14 e i 15 anni, nei quali si riconoscono immediatamente persone che hanno visto cose che non avrebbero dovuto vedere, c’è una sorta di serietà che sta nell’essere cresciuti troppo in fretta rispetto alla normale dinamica”
Afghanistan, a Sanremo oltre 200 profughi accolti dalla Croce Rossa
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