Otto anni e nove mesi di carcere. È la richiesta di condanna arrivata dal pm Giovanni Musarò per Roberto Spada e Ruben Nelson Alvez del Puerto, per l’aggressione ai giornalisti Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmi avvenuta a Ostia, sul litorale romano, lo scorso 7 novembre. I due rispondono di violenza privata e lesioni aggravate dal metodo mafioso.
Quella del 7 novembre 2017 è stata “un’aggressione plateale e ostentata”, “lucidamente pianificata da Roberto Spada”, con la quale il boss ha voluto dare una prova della sua forza sul territorio. Secondo quanto ricostruito dalla procura, Spada all’inizio partecipa all’intervista e si mostra disponibile, perché “vuole dimostrare che non ha paura di una telecamera. Ma quando Piervincenzi continua a fare domande, Spada si accorge che la situazione sta diventando un boomerang. E prova a riequilibrare il prestigio del clan con i metodi violenti che lui conosce meglio”.”Se avesse inteso solo picchiare Piervincenzi senza fare cosa plateale e cercare un ritorno in termini di prestigio – sostiene Musarò – Spada lo avrebbe aggredito all’interno della palestra, contando sul fido Rubén Alvez. Invece lo fa in strada, davanti a tutti, e soprattutto davanti alla telecamera, in modo plateale e ostentato. D’altronde, cosa c’è di meglio di una telecamera per acquisire quel tipo di prestigio da parte degli Spada?”.
“Il lavoro di giornalisti con la ‘schiena dritta’ come Daniele Piervincenzi ed Edoardo Anselmi ha consentito l’acquisizione di prove inconfutabili a carico del clan Spada di Ostia, proprio come ha fatto in altri processi Federica Angeli. Nella plateale violenza di Roberto Spada si coglie tutta la tracotanza delle nuove mafie che sui loro territori vorrebbero solo cronisti servili, pronti a fare da megafono ai loro proclami. Sulle strade come nelle aule di giustizia, Ordine dei Giornalisti, Federazione della Stampa e Libera sono al fianco dei giornalisti, spesso precari, che raccontano ogni giorno la realtà delle mafie”. Queste le parole dell’avvocato Giulio Vasaturo che ha rappresentato nel processo per l’aggressione alla troupe di Nemo, Odg, Fnsi e Libera costituitesi parte civile contro Roberto Spada ed il suo guardaspalle. Il legale ha annunciato che le parti civili devolveranno i risarcimenti riconosciuti dal Tribunale a sostegno della libera informazione contro le mafie nel ricordo di Roberto Morrione e Santo Della Volpe.