Si potrebbe aprire tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima una nuova fase della vicenda Alitalia, che vedrà i commissari dell’ex compagnia di bandiera indicare tra le offerte di Lufthansa, Easyjet e Cerberus quella che meglio soddisfa gli interessi dello Stato e dell’azienda, per poi dare il via alla negoziazione in esclusiva con l’interlocutore prescelto.
“Noi oggi sul piatto abbiamo tre offerte”, ha confermato questa mattina ai microfoni di Radio Capital il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, senza fare i nomi dei tre pretendenti ma indicando quelle che potrebbero essere le tempistiche della decisione e, soprattutto, precisando che la valutazione “sarà fatta sui numeri”. Il tutto precisando comunque di non avere una preferenza personale in merito.
I numeri, quantomeno per quanto riguarda l’offerta avanzata da Lufthansa – che proprio oggi ha annunciato di prevedere oltre 8 mila assunzioni a livello di gruppo per il 2018 – ha provato nei giorni scorsi ad anticiparli il quotidiano tedesco Handelsblatt. Secondo la testata, dopo aver rinunciato ad acquisire Niki, la controllata austriaca di Air Berlin, il vettore tedesco avrebbe liberato risorse che potrebbero consentire di mettere sul piatto 300 milioni di euro per le operazioni di volo, con Roma che vorrebbe però riceverne 500. D’altra parte, ha rilevato ancora Handelsblatt, Cerberus in quanto investitore non europeo potrebbe acquisire un massimo del 49% di Alitalia, e per questo sarebbe apparentemente intenzionato a formare una holding col governo. Mentre le ricostruzioni dei media indicano intorno ai 100 milioni di euro l’offerta di Easyjet per la parte operativa e di volo.
Dal lato Alitalia, la compagnia si presenta con il prestito ponte di 900 milioni di euro approvato dall’esecutivo ancora “intonso”, secondo quanto rimarcato oggi dallo stesso Calenda. E con una situazione “stabile” grazie al lavoro fatto dai commissari. “Però Alitalia non ce la fa da sola, perché basta un aumento del prezzo del carburante o anche semplicemente entrare nella bassa stagione, cosa che succederà adesso, e si bruciano soldi”, ha chiarito il ministro, auspicando che questa storia “trovi una conclusione”.
Perché si arrivi a scrivere l’epilogo della vicenda, ad ogni modo, occorrerà passare attraverso una ennesima fase: quella della trattativa in esclusiva col migliore offerente. “Riguarderà esuberi, costi per lo Stato e ovviamente la validità di un progetto industriale dal punto di vista soprattutto delle connessioni aeree”, ha anticipato il titolare dello Sviluppo economico, chiarendo le priorità.