“Lo sai dove stai andando? Ti stiamo portanto in prigione. Quindi alzati e metti le mani dietro la schiena”. A parlare sono due agenti della polizia di Key West in Florida, ad essere condotto in Centrale, perquisito e anche ammanettato, se le manette non fossero state troppo grandi per i minuti polsi, è un bimbo di 8 anni in lacrime. Non lasciano indifferenti le immagini pubblicate solo oggi ma girate due anni fa, nel 2018. Il video catturato dalla bodycam di uno dei due solerti poliziotti è stato reso pubblico lunedì per volere della famiglia del piccolo, che ha citato in giudizio il Dipartimento di Polizia di Key West e il Distretto scolastico della Contea di Monroe. A presentare la causa l’avvocato Benjamin Crump, il legale che rappresenta anche la famiglia di George Floyd, afroamericano morto lo scorso maggio durante un brutale fermo di polizia. Il Miami Herald Tribune martedì ha dato grande risalto a una vicenda che ha ancora una volta creato grande scalpore e polemiche sulla condotta delle forze dell’ordine americane. Il piccolo alunno della scuola elementare Grace Adams di Key West sarebbe stato ripreso più volte da una maestra in sala mensa a causa della sua condotta poco disciplinata, il bambino redarguito con fermezza avrebbe allora colpito la maestra con una manata. La scuola avrebbe a questo punto chiamato una pattuglia della polizia locale che avrebbe prelevato e portato in centrale il bimbo. Il Capo del dipartimento ha lunedì scorso emanato un comunicato per difendere i suo agenti sostenendo come si siano adeguati alla normale procedura ma la storia ha scosso opinione pubblica e politica a livello federale ed anche sul piano legale le zone d’ombra sull’operato degli agenti sarebbero numerose e gli illeciti flagranti.
Ammanettato e portato in cella a 8 anni. Nuova tempesta sulla polizia USA
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