Milano è pronta a rientrare in corsa per diventare la sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Dopo le affermazioni del direttore Ema Guido Rasi, che punta il dito contro Amsterdam, e le pressioni della politica, lombarda e non, il governo ha fatto sapere che “intraprenderà ogni opportuna iniziativa presso la commissione europea e le istituzioni comunitarie competenti” perché venga riconsiderata la decisione che vide Milano battuta al sorteggio finale, nonostante il Pirellone fosse già in gran parte attrezzato ad accogliere l’Agenzia.
I piani presentati dall’Ema per un “edificio di punta, moderno”, che accolga ad Amsterdam i circa 900 scienziati e ricercatori costretti a lasciare Londra a causa della Brexit, mostrano alcune lacune. Come ha sottolineato Rasi il palazzo, del valore fra 250 e 300 milioni di euro, non sarà pronto sino al novembre 2019 e la sede temporanea in Olanda – necessaria per consentire il trasloco temporaneo a partire dal 1 gennaio 2019, e il suo completamento entro il 30 marzo dello stesso anno – offrirà solo “la metà dello spazio” degli uffici londinesi.
“La delocalizzazione fisica dell’Ema in un nuovo Paese d’accoglienza è la unica più grande sfida che l’Ema abbia mai dovuto affrontare dalla sua fondazione”, ha aggiunto Rasi, in conferenza stampa. Incaricato della supervisione del trasferimento, ha ammesso che “le ambiziose sfide” hanno reso l’obiettivo “ancor più difficile”.
Immediata è stata la replica dei politici lombardi, primo su tutti il governatore Roberto Maroni: “Ma come, Amsterdam non è pronta? Ci hanno presi in giro? Sulla salute dei cittadini non si può scherzare: cara Commissione Ue, riporta Ema a Milano, subito: il Pirellone è pronto e disponibile”. Gli fa eco il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “D’accordo con il Presidente Maroni confermiamo invece che Milano è in grado di rispettare la tempistica richiesta, sia per la sede che per tutte le condizioni a latere. Sono in contatto con il Presidente del Consiglio per valutare tutte le possibili iniziative”.
E da Roma, tra gli altri, interviene anche la presidente della Camera, Laura Boldrini: “Amsterdam non è pronta ad ospitare l’agenzia del farmaco. Il governo riproponga la scelta di Milano È importante fare presto nell’interesse dei cittadini europei”. Appelli che sembrano essere stati accolti da Palazzo Chigi.
Basata dal 1995 nel quartiere londinese di Canary Wharf, l’Ema valuta e supervisiona i farmaci destinati a esseri umani e animali, lavorando in coordinamento con le autorità nazionali per autorizzare la vendita delle medicine sul mercato unico dell’Unione europea. La sua ricollocazione è stata resa necessaria dalla Brexit e Milano si è contesa con Amsterdam il ruolo di nuova sede, prima di essere sconfitta in un sorteggio. Chissà che non si stiano per rimescolare le carte in tavola.