Tema dei migranti al centro della cerimonia per l’apertura dell’Anno giudiziario. “Evitare ogni regressione in materia di diritti umani è un compito che si è data la comunità internazionale e che ha trovato esplicita formulazione nel recente vertice G20 di Buenos Aires che per la prima volta ha visto la presenza dei rappresentanti delle corti supreme dei paesi partecipanti”, ha rimarcato in proposito il presidente della Cassazione Giovanni Mammone.
Nel discorso alla presenza delle massime cariche dello Stato, Mammone si è poi soffermato sui ricorsi civili, aumentati nel corso del 2018 “in maniera inattesa, nella misura del 21,7%, a causa dell’incremento delle sopravvenienze in materia tributaria (+9,8%) e in materia di protezione internazionale (+512,4%)”.
Sul punto è intervenuto il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, David Ermini. Il Csm, ha dichiarato, “è al fianco del Primo Presidente e del Procuratore Generale nel sostenere le misure organizzative necessarie per affrontare le emergenze in atto (come quella derivante dalle abnormi dimensioni del contenzioso tributario) e per prevenirne di nuove: penso, ad esempio, al crescente carico dei procedimenti in materia di protezione internazionale ed immigrazione”.
Prescrizione – Nel corso dell’evento si è parlato anche di prescrizione. Secondo il procuratore generale della Corte di Cassazione, Riccardo Fuzio, se questa venisse riformata da sola, “avrebbe sul sistema effetti la cui positività è quantomeno dubbia”. “Una riforma della prescrizione – aggiunge – difficilmente può concepirsi senza una prospetti a sistematica e globale dell’istituto e difficilmente può prescindere da interventi di sistema sul processo penale”. “È corretto ricercare antidoto volti ad evitare che il batterio della prescrizione corroda la vicenda processuale dopo la pronuncia della sentenza di primo grado – conclude – , ma sostenendo sistematicamente tale interventi con altri riguardanti l’intero processo”.
“Il sistema ha bisogno di un giusto ripensamento della prescrizione, ma, accanto ad esso, di tutto ciò che deve necessariamente preparare il terreno per accoglierlo: con soluzioni condivise, piuttosto che divisive; integrali, piuttosto che rapsodiche e isolate; ragionevoli, piuttosto che stratificate, in forza dell’emotività dei vari momenti storici”, ha proseguito Fuzio.