Il Cardinale George Pell, ex arcivescovo di Sideny e Melbourne e prefetto della Segreteria per l’economia in Vaticano in congedo, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di abusi sessuali. Accusa che l’alto prelato australiano respinge. Lo ha deciso il tribunale di Melbourne dopo aver ascoltato numerose testimonianze.
“La Santa Sede prende atto della decisione emanata dall’autorità giudiziaria in Australia riguardante sua eminenza il cardinale George Pell. L’anno scorso il Santo Padre gli aveva concesso un periodo di congedo per potersi difendere dalle accuse che gli erano state contestate. Tale disposizione rimane tuttora valida”, rende noto il Direttore della sala stampa della Santa Sede, Greg Burke.
Lo Stato di Victoria porta Pell a processo con l’accusa, formulata da altre tre persone, di aver commesso in prima persona reati di pedofilia quando era sacerdote a Ballarat (1976-1980) e, poi, arcivescovo a Melbourne (1996-2001). La polizia australiana è entrata in Vaticano a ottobre 2016 per interrogarlo: due delle accuse sono riferite agli anni Settanta e sostengono che Pell avrebbe toccato impropriamente i genitali di alcuni minori, la terza sostiene di averlo visto nudo in mezzo a giovani ragazzi.
Il cardinale era stato già al centro delle cronache con l’accusa di aver insabbiato dei casi di abusi di preti su bambini negli anni in cui era arcivescovo di Sydney e, nel 2002, un uomo sostenne di essere stato abusato da Pell a 12 anni, nel 1961, accusa da cui il cardinale è stato poi assolto.