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Austria in lockdown fino al 6 dicembre

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Anche l’Austria va in lockdown totale. Il cancelliere Sebastian Kurz ha annunciato la serrata in tutto il Paese a partire da martedì fino al 6 dicembre. Chiuse tutte le attività commerciali non essenziali: parrucchieri, impianti sportivi e biblioteche. Restano aperti alimentari e farmacie. Stretta anche sulle scuole che passeranno alla didattica a distanza. Kurz ha spiegato che le misure sono diventate necessarie perché l’Austria ha rilevato a una media settimanale di 550 nuovi casi di Covid-19 ogni 100.000 abitanti, un livello 11 volte superiore a quello che le autorità ritengono sostenibile. “Se non reagiamo in modo massiccio, c’è un grande rischio che i numeri continuino a salire o rimangano a un livello elevato”, ha sottolineato il cancelliere che ha definito il lockdown uno strumento affidabile, l’unico possibile per “salvare il Natale”. Il leader austriaco ha poi inviato un appello ai connazionali, invitandoli a “Non incontrate nessuno, perché ogni contatto sociale è uno di troppo”. Ristoranti e strutture per il tempo libero erano già state chiuse due settimane fa con il primo blocco parziale che però non ha frenato i contagi.

Anche la Grecia è passata alla linea dura. La ministra dell’Istruzione Niki Kerameos ha annunciato la chiusura di scuole elementari, asili e nidi da lunedì fino – almeno – al 30 novembre. La ministra ha sottolineato che le misure sono “puramente precauzionali” e non sono state disposte per la diffusione del Covid-19 nelle aule ma per “ridurre la mobilità degli adulti”. Il recente sviluppo della pandemia in Grecia “è tale da rendere necessaria la stretta”, ha detto Kerameos. La curva dei contagi e dei ricoverati nelle terapie intensive continua a preoccupare l’intera Europa, con la Polonia che ha registrato 548 decessi giornalieri, il dato più alto nel Paese dall’inizio della pandemia. La Germania ha confermato 22.461 casi in 24 ore, in calo rispetto ai 23.542 di ieri, ma comunque al di sopra della soglia dei 20mila. Nel consueto messaggio del sabato la cancelliera Angela Merkel ha parlato di “mesi difficili”. “L’inverno davanti a noi sarà impegnativo”, ha detto la leader tedesca, “il virus determinerà le nostre vite per molto tempo”.

Nel mondo sono oltre 53,4 milioni i contagi confermati dall’inizio della pandemia e 1,3 milioni i morti. Gli Stati Uniti restano il paese con il maggior numero di casi e vittime e nelle scorse 24 ore hanno segnato un nuovo record negativo con 184.514 positivi e 1.431 morti. Gli Stati del New Mexico e dell’Oregon hanno già disposto il lockdown per frenare le infezioni. L’India è il secondo Paese dopo gli Usa per numero di positivi ma la curva dei contagi è scesa nelle scorse settimane. Ora si teme una nuova recrudescenza legata alla tradizionale festa delle luci, conosciuta con il nome di Diwali, che si celebra in tutto il Paese. L’attenzione è alta in particolare nell’area di Nuova Delhi che ha registrato un picco di contagi nei giorni scorsi. La pandemia corre anche in Iran, dove il presidente Hassan Rohani ha annunciato nuovi blocchi a partire dal 21 novembre. In Libano è già iniziato un lockdown di due settimane, tra le proteste di commercianti e imprenditori, preoccupati che la nuova chiusura possa essere il colpo di grazia per le loro attività già provate dalla crisi finanziaria che ha portato a una pesante svalutazione della lira libanese.

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