È partito il conto alla rovescia che poterà al Consiglio dei ministri del 27 ottobre, durante il quale dovrebbe uscire il nome del governatore di Bankitalia. E parte da Mdp l’attacco al sottosegretario Maria Elena Boschi.
In una interrogazione parlamentare a Paolo Gentiloni, a firma di Arturo Scotto, si chiede che l’ex ministro non partecipi al Cdm di venerdì prossimo perché su Boschi “grava un pesante conflitto di interessi che non può essere più ignorato” considerato anche che le attività del padre Luigi, in qualità di ex vicepresidente di Banca Etruria, “sono state a lungo oggetto della vigilanza bancaria e finanziaria operata da Palazzo Koch”.
Lunedì inoltre è arrivata anche la critica di Luciano Violante, ex presidente della Camera, che con il suo partito non è stato tenero: “Si può benissimo criticare o cambiare il governatore della Banca centrale, ma non per mezzo di un atto parlamentare”. Per l’ex presidente della Camera Luciano Violante, intervistato dal Corriere della Sera, “esistono limiti definiti dal senso dello Stato e dal rispetto delle istituzioni. Non è accettabile una sorta di relativismo istituzionale”.
La riconferma di Ignazio Visco al soglio più alto di palazzo Koch sembra ormai quasi scontata, almeno per quanto riguarda il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che sul secondo incarico al governatore sembra più che mai convinto. Tentennamenti invece arrivano da palazzo Chigi, dove il premier Paolo Gentiloni, potrebbe anche optare per una ‘nomina’ soft o interna, consegnando al vicedirettore Fabio Panetta la guida di Banca d’Italia.
Una scelta per dare un colpo al cerchio e uno alla botte: mantenere calmi i mercati e accontentare il suo segretario di partito, Matteo Renzi. Inoltre questa scelta potrebbe salvare la faccia a Ignazio Visco, perché non si tratterebbe di una sfiducia nel lavoro fatto da Banca d’Italia in questi anni e soprattutto sul dossier banche. Non sarebbe della stessa idea il capo dello Stato che invece spinge per fare bene e in fretta, confermando Visco.