L’ultimo abbraccio a Luca Russo, ricordato nella commozione generale il “piccolo Principe” dalla fidanzata appena 21enne. Oggi a Bassano del Grappa, è il giorno dell’addio tra le lacrime al 25enne, rimasto ucciso nell’attacco jihadista del 17 agosto scorso sulle Ramblas di Barcellona. Oltre mille persone hanno preso parte alle esequie nella chiesa di san Francesco: presenti anche il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico e il governatore del Veneto Luca Zaia.
Su richiesta della famiglia divieto assoluto di foto e riprese video dentro la piccola struttura. Il cuore di tutta la comunità vicentina è ovviamente da giorni verso Marta Scomazzon, scampata all’attentato ma con fratture alle gambe tali che la costringono al momento sulla sedia a rotelle. Lei interviene per ricordare il suo Luca, scegliendo una citazione da ‘Il piccolo principe’ di Antoine Saint-Exupery: “Mi auguro che la sera guardando le stelle, tutti voi pensiate a Luca. Auguro a tutti voi di provare nella vita le emozioni e l’amore che in un anno e mezzo ho provato accanto a lui”.
Prova a rincuorarla anche il vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol: “Sicuramente Marta potrai sentire la paura di dover ricominciare dopo questa esperienza drammatica e assurda, ma non sarai mai sola, nel tuo cammino ci sarà sempre l’amore di Luca, che un giorno potrai riabbracciare nell’amore di Dio che tutto vince”. Poi il porporato prova a dare un messaggio di speranza: “Non abbiate paura!”. Non dobbiamo abbandonarci alla paura e tantomeno rassegnarci o peggio ancora assuefarci a questi vili atti di terrorismo!”. E ammonisce: “I terroristi compiono questi gesti perversi per seminare paura e la paura porta alla paralisi e quando arriva la paralisi tutto può succedere. Ciò che risulta per noi ancor più insopportabile è l’idea e il fatto che qualcuno possa arrivare ad uccidere in nome di una religione, in nome di Dio – ha aggiunto – Allora si comprende molto bene il significato del grido di migliaia di persone in piazza Catalunya: “non ho paura!”.
La morte di Russo, che era un grande tifoso del Torino come ‘ricordato’ dal gonfalone presente oggi in chiesa, rappresenta per il Veneto la seconda vittima del terrorismo jihadista. Nel novembre 2015 infatti la 28enne Valeria Solesin perse la vita durante la strage al Bataclan di Parigi. In quell’occasione i morti totali furono 89.