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Barcellona, liberato uno dei 4 arrestati: “Volevamo colpire la Sagrada Familia”

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

Quattro uomini sospettati di essere membri della cellula terroristica, che ha ucciso 15 persone a Barcellona, sono comparsi in tribunale a Madrid, e successivamente accusati di omicidio con finalità terroristica. Solo tre però sono rimasti in carcere, mentre uno di loro è stato liberato. Il giudice che sta seguendo il processo, ha infatti negato a due di loro la cauzione, ha prolungato la detenzione di 72 ore al terzo uomo e ha liberato l’ultimo.

I quattro sono le uniche persone rimaste in vita delle 12 che, secondo gli investigatori, costituivano il gruppo. Il quartetto è stato portato all’alta corte di Madrid da Barcellona, tra massicce misure di sicurezza. La maggior parte dei 12 era di origine marocchina e residente tra Ripoll e le vicinanze del confine francese.

DRISS OUKABIR TRA GLI IMPUTATI. In tribunale è comparso Driss Oukabir, il cui passaporto è stato trovato nel furgone dopo l’attacco di Barcellona, che si è consegnato alle autorità dicendosi innocente e affermando che il fratello Moussa Oukabir (poi ucciso dalla polizia) gli avesse rubato i documenti. Il secondo imputato è Mohammed Aalla, proprietario dell’Audi usata per il secondo attacco, quello di Cambrils. I fratelli di Mohammed Aala, Said e Yousseff, hanno perso la vita in relazione agli attacchi. Gli ultimi due sospetti apparsi in tribunale sono Mohamed Houli Chemlal, arrestato dopo esser rimasto ferito ad Alcanar nell’esplosione della villetta usata come base, e Salah el Karib, gestore di un internet café a Ripoll che secondo la Vanguardia sarebbe stato usato per trasferire denaro in Marocco.

L’ARRESTATO CONFERMA: OBIETTIVO SAGRADA FAMILIA. Secondo quanto ha riferito la Vanguardia, in tribunale Mohamed Houli Chemlal ha confermato che l’obiettivo iniziale avrebbe dovuto essere la Sagrada Familia di Barcellona. L’intenzione era proprio compiere un grande attentato con esplosivo, ha spiegato l’arrestato davanti ai giudici di Madrid.

IL MISTERIOSO VIAGGIO A PARIGI 6 GIORNI PRIMA. Il ministro dell’Interno francese, Gérard Collomb, ha dichiarato che i presunti terroristi avevano fatto un viaggio “estremamente rapido” a Parigi, le cui motivazioni sono oggetto di indagine. “Non li conoscevamo, erano esclusivamente spagnoli”, ha sottolineato Collomb. Sembra insomma che le autorità francesi non erano a conoscenza dell’esistenza della cellula. Il viaggio, andata e ritorno, è avvenuto meno di una settimana prima degli attentati e avrebbe interessato anche la Svizzera. Collomb ha spiegato l’Audi dei terroristi è stata rivelata a causa di eccesso di velocità. Secondo fonti citate dal quotidiano Le Parisien, i terroristi che viaggiavano sull’auto avrebbero trascorso una notte in un hotel nei dintorni di Parigi, l’11 agosto, sei giorni prima dell’attentato di Barcellona.

L’ESPULSIONE (ANNULLATA) DELL’IMAM DI RIPOLL. Emergono poi altri dettagli sull’Imam di Ripoll, Abdelbaki Es Satty, presunta mente della cellula terroristica che ha portato avanti gli attentati di Barcellona e Cambrils. Secondo quanto hanno riferito El Mundo e El Periodico, citando fonti di polizia, l’imam era stato condannato a quattro anni di carcere per traffico di droga e dopo aver scontato la pena avrebbe dovuto essere espulso. Durante l’udienza con i magistrati, uno dei detenuti ha spiegato che l’imam voleva immolarsi come kamikaze in un grande attentato a Barcellona. 

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