Sono mezzo milione le persone che hanno partecipato alla manifestazione contro il terrorismo a Barcellona sotto lo slogan ‘No tinc por’, cioè ‘Non ho paura’, dopo gli attentati che hanno colpito la Catalogna la scorsa settimana. Presenti il re Felipe VI e il premier Rajoy, che al loro arrivo sono stati accolti dai fischi di alcuni cittadini e dalle grida ‘Fuori, fuori’. Alcuni cartelli portati in corteo dai dimostranti accusano il re di essere amico dell’Arabia Saudita e altri diretti a Rajoy gli chiedono “pace” e di “non vendere armi”. Fra gli slogan più intonati, oltre a ‘No tinc por’, anche ‘Mossos, mossos’, in riferimento ai Mossos d’Esquadra
Il corteo è partito dai Jardinets de Gracia e si è diretto verso Plaza de Catalunya. In testa i rappresentanti dei corpi di emergenza, polizia e volontari che sono intervenuti per soccorrere le vittime dopo gli attentati; a seguire autorità e personalità politiche. Durante il corteo, riferisce sempre La Vanguardia, diversi volontari hanno distribuito migliaia di fiori rossi, gialli e bianchi, cioè dei colori della città di Barcellona.
Mentre la città ricorda le vittime, proseguono operazioni e indagini della polizia sugli attacchi. Lunedì scorso è stato ucciso il 22enne Younes Abouyaaqoub, l’autista del van che ha travolto la folla sulla Rambla di Barcellona lo scorso giovedì causando la morte di 13 persone. Come confermato dai Mossos d’Esquadra, inoltre nell’appartamento saltato in aria mercoledì sera, alla vigilia degli attacchi, sono state trovate 120 bombole di gas, tali da pensare che i 12 membri della cellula terroristica stessero “preparando l’esplosivo per commettere uno o più attentati”.