Benedetto XVI si affianca a Papa Francesco. Così diversi ma così uguali. E’ questo il senso della lettera scritta da Joseph Ratzinger al Prefetto della Segreteria per la Comunicazione, Monsignor Dario Edoardo Viganò e letta da quest’ultimo in occasione della presentazione della collana ‘La Teologia di Papa Francesco’ edita dalla libreria editrice vaticana.
“Plaudo a questa iniziativa – scrive Benedetto XVI – che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi”. Parole chiare per una presa di posizione pubblica rispetto a chi voleva accostare Benedetto XVI alla corrente più tradizionalista presente in Vaticano che non approva la linea scelta da Bergoglio per il suo pontificato.
Del resto la sintonia dei due è sempre stata piuttosto evidente nelle occasioni pubbliche in cui si sono trovati fianco a fianco. Secondo Ratzinger sono proprio gli undici libri scritti da altrettanti teologi di fama internazionale che compongono la collana curata da don Roberto Repole a mostrare “che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento”.
Latino uno, nord europeo l’altro. Bergoglio ‘piemontese di Buenos Aires’ ama profondamente il calcio ed il San Lorenzo de Almagro mentre il bavarese Ratzinger suona il pianoforte. Due opposti che si attraggono, o meglio, che sono sintonizzati sulla stessa linea guida della Chiesa. Una “continuità interiore” che ora è sotto la luce del sole e sulla quale nessuno potrà più costruire illazioni.