La polizia tedesca sta cercando un tunisino, dopo aver ritrovano un documento di identità nel camion usato per l’attentato contro un mercatino natalizio a Berlino. Lo ha riferito Spiegel, precisando che l’uomo è ricercato a livello nazionale. Il documento, trovato sotto il sedile del conducente, è intestato al cittadino tunisino Anis A., nato nel 1992 a Tataouine. “Non dobbiamo avere paura”, “sarebbe fatale se ci chiudessimo in noi stessi e non uscissimo più”, ha ammonito il sindaco di Berlino, Michael Müller, “la presenza della polizia è stata per questo rafforzata nei punti necessari e altre misure di sicurezza sono state intraprese per catturare il killer”. E intanto continuano le polemiche contro gli stranieri, dopo che era stato inzialmente fermato un 23enne di origini pakistane e dopo la nuova scoperta del documento di identità sul camion, che ricalca quanto avvenuto per la strage di Nizza, quando un franco-tunisino alla guida di un camion si era scagliato sulla zona pedonale della Promenade des Anglais, uccidendo 86 persone, fra cui sei italiani. La cancelliera Angela Merkel è accusata, anche a livello internazionale, per la sua politica di accoglienza nei confronti dei profughi. “L’odio degli attentatori non ci porterà all’odio. Non ci dividerà”, è il monito del presidente tedesco, Joachim Gauck, “siamo ancora scossi, ma queste azioni non scuotono le nostre convinzioni. Abbiamo forti basi e siamo uniti, in Germania, in Europa e ovunque gli uomini vivano in libertà e vogliano vivere in libertà”.
Lo Stato islamico ha rivendicato la responsabilità della strage attraverso l’agenzia di stampa e organo di propaganda Amaq, anche se il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziére ha invitato alla prudenza sulla rivendicazione.
Intanto, il nostro Paese è col fiato sospeso per una trentenne di Sulmona, Fabrizia Di Lorenzo, che è dispersa e potrebbe essere tra le vittime.