La Procura di Firenze torna a indagare su un presunto coinvolgimento di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri nelle stragi mafiose del 1993 che colpirono Firenze, Roma e Milano. Nell’inchiesta sui mandanti occulti delle stragi del 1993 il capo della procura fiorentina, Giuseppe Creazzo, ha già ottenuto dal giudice delle indagini preliminari la riapertura del fascicolo che era stato archiviato nel 2011.
Sono stati così disposti nuovi accertamenti alla Direzione investigativa antimafia. Agli investigatori è stato chiesto di passare al setaccio le parole pronunciate in carcere dal boss Graviano, intercettato dai pubblici ministeri palermitani del processo sulla ‘trattativa Stato-mafia’, mentre parlava con un compagno di cella nel carcere di Ascoli Piceno, forse dell’ex presidente del Consiglio e dell’ex senatore di Forza Italia, che sta scontando una condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Le intercettazioni, con molti omissis, sono state depositate al processo di Palermo, nel giugno scorso. Adesso i pm palermitani le hanno inviate ai colleghi di Firenze. Toccherà a una nuova perizia stabilire se quei riferimenti erano a Berlusconi e a Forza Italia. Il legale di Berlusconi, l’avvocato Nicolò Ghedini, ha replicato immediatamente parlando di “illazioni e notizie infamanti prima del voto, non avendo mai avuto alcun contatto il presidente Berlusconi, né diretto né indiretto, con il signor Graviano”.