La sorte sa davvero essere spietata: su un circuito, al Sagittario di Latina, si danno appuntamento migliaia di tifosi e decine di piloti, meccanici, proprietari di scuderia e sponsor solo con l’idea di ricordare una figura indimenticabile come quella di Marco Simoncelli. Ricordarla nel modo giusto, concreto, con proventi da devolvere a una Fondazione, con il sogno di creare una scuderia che porti il suo nome. Ma come detto la spietatezza della sorte riesce a rendere quella che dovrebbe essere una giornata speciale, allegra e di ricostruzione pur con i suoi tristi ricordi, un’altra giornata di lutto. E cosi ci lascia in modo talmente assurdo da sembrare beffardo anche Doriano Romboni, un uomo di 44 anni che per almeno un decennio aveva lasciato una profonda impronta di sé in pista.
Ma fortissima era stata l’impronta che aveva lasciato fuori dalle gare con i suoi consigli a Capirossi, Rossi, Simoncelli, Biaggi, Melandri: che oggi pilotano moto che non avevano nulla a che fare con quelle che guidava lui e che erano tutto cuore, coraggio e motore. Forse più ancora cuore e coraggio che motore.
Doriano aveva le malizie, le traiettorie, il senso del rischio e non avrebbe accettato di perdere nemmeno a tressette. Il modo in cui è morto il pilota ligure, nato a Lerici in provincia di La Spezia, a poca distanza da dov’era nato qualche anno prima di lui un altro mito impossibile della due ruote, Marco Lucchinelli, è tragicamente simile a quello in cui ci ha lasciato Simoncelli. Non ha voluto lasciare il manubrio di una moto che lo stava sbalzando via e che lui voleva disperatamente controllare. Ed è finito travolto da Gianluca Vizziello, ex campione italiano di velocità. La stessa cosa capitata al Sic: perché certe cose ce l’hai sotto pelle, nel DNA. E non ci rifletti sopra. Purtroppo…
È assurdo parlare di un lutto nelle corse in un giorno che doveva essere nonostante tutto di festa della corsa motociclistica e della moto. Ma questo ci tocca: ricordando i tanti buoni consigli che Romboni ha saputo dare contribuendo a creare una categoria di piloti unica al mondo, con il suo esempio, il suo coraggio, la sua feroce determinazione e la sua incredibile classe nel gestire cavalli e motore. Grazie al suo cuore, ovviamente.
Il Betterista