La Roma merita il suo dieci in pagella: anche se la partita contro il Chievo non è stata certo la migliore della squadra giallorossa, per altro priva di Totti e Gervinho.
Il Chievo ha fatto quello che doveva e poteva fare con una squadra sulla carta più forte e in un rush tipico del momento nel quale tutte le cose ti riescono nel modo migliore e al momento giusto. E alla Roma è bastato un pallone perso dal Chievo nella propria trequarti e una gestione difensiva sciagurata sul pallone lavorato da Florenzi, per fare la differenza e portare a casa tre punti pesanti anche perché Napoli e Juventus non mollano. Una bella collana di perle vere è preziosa anche per le sue piccole imperfezioni: questa Roma non è perfetta. E’ prima ma non perfetta, forse non ha nemmeno la presunzione di esserlo. Ma al momento, in questo campionato, è la squadra che sbaglia di meno, che subisce meno gol in assoluto. E cui spesso ne basta segnare uno su un errore degli avversari per portare a casa il massimo risultato.
Nel calcio di oggi non è un peccato e non è nemmeno un demerito: piuttosto una virtù.
E’ l’anno della Roma? Un anno è lungo anche se quello del calcio dura solo otto, nove mesi. Ma queste prime dieci giornate dicono che un avvio del genere può anche valere lo scudetto. E sono gli altri a dover alzare il proprio livello di gioco. La Roma fino a questo momento non ne ha avuto bisogno.