Svolta nella vicenda dell’omicidio di Sana Cheema, la 25enne residente a Brescia uccisa in Pakistan. Dopo la confessione del padre, fermato insieme al figlio, sarebbero indagate anche la mamma e una zia della giovane. Lo riporta il Giornale di Brescia. Le indagini si concentrano all’interno del nucleo familiare che inizialmente aveva affermato che la giovane era morta per cause naturali.
La 25enne italo-pakistana, morta ad aprile in Pakistan, è stata strangolata come ha rivelato l’autopsia condotta in Punjab. Per l’omicidio il padre, lo zio e il fratello sono in carcere dal 24 aprile. L’ipotesi è che la 25enne sia stata uccisa in quello che un tempo veniva chiamato ‘delitto d’onore’, legato cioè alla presunta ricaduta delle scelte di vita, sentimentali e sessuali di una donna sulla reputazione della famiglia. Cheema sino al novembre scorso aveva vissuto a Brescia, poi aveva fatto ritorno in Pakistan, dove avrebbe rifiutato un matrimonio combinato che il padre aveva tentato di imporle.