Ieri a tarda sera, il Parlamento britannico (Camera dei Comuni) ha approvato una norma che impedisce la Brexit senza accordo. Il provvedimento nato dall’iniziativa della laburista Yvette Cooper è passato di uno solo voto (313-312).e adesso dovrà andare alla Camera dei Lord. Prevede che Theresa May sia obbligata a chiedere una proroga anche lunga alla Ue piuttosto che trovarsi costretta a una Brexit no deal.
A quanto si sa questo coinciderebbe con l’intenzione della premier britannica di chiedere alla Ue altri 9 mesi di tempo. Theresa May, che ieri ha visto il leader laburista Jeremy Corbyn (il quale si è detto piuttosto soddisfatto anche se non è stata raggiunta alcuna intesa), dovrà ora vedersela con la fronda interna al suo partito: 5 ministri e 10 sottosegretari sarebbero già pronti a dimettersi.
May-Corbyn – I colloqui sulla Brexit con Theresa May sono andati “molto bene”. È quanto ha detto il leader Labour, Jeremy Corbyn, parlando con il Daily Mirror al termine dell’incontro con la premier britannica, durato oltre due ore e avvenuto nell’ufficio della prima ministra alla Camera dei Comuni. Corbyn ha aggiunto che i due si incontreranno presto di nuovo anche,se, più tardi, quasi a stemperare gli entusiami, ha fatto sapere che comunque “non è stato raggiunto alcun accordo”. Ai colloqui hanno partecipato anche: dalla parte del governo il ministro per la Brexit Steve Barclay, il capogruppo dei conservatori Julian Smith e alti collaboratori di Downing Street; e dalla parte di Corbyn, il ministro ombra per la Brexit Keir Starmer, quella per gli Affari Rebecca Long Bailey e il capogruppo Labour Nick Brown.
L’opinione del leader Labour è condivisa anche dalla premier. Un portavoce di Downing Street ha dichiarato che i colloqui sono stati “costruttivi” ed “entrambe le parti hanno mostrato flessibilità e un impegno a porre fine all’attuale incertezza della Brexit”, aggiungendo che è stato “concordato un programma di lavoro” che protegga posti di lavoro e sicurezza.
I deputati britannici hanno votato mercoledì sera solo un disegno di legge per costringere il primo ministro a posticipare la data della Brexit per evitare un’uscita senza l’accordo dell’Unione europea, quando Theresa May cerca un compromesso con la opposizione. La proposta di legge, votata da 313 a 312, è stata introdotta dal deputato laburista Yvette Cooper, il quale ha spiegato che l’obiettivo è prevenire un’uscita “caotica” e “dannosa” dall’UE. Mercoledì, accelerato dai parlamentari, mira a costringere il primo ministro conservatore a posticipare la Brexit oltre la scadenza del 12 aprile se i parlamentari non riescono ad accordarsi su come che il Regno Unito deve lasciare all’UE. Il disegno di legge deve ancora essere discusso giovedì dalla House of Lords, la camera alta del Parlamento, e la richiesta di rinvio dovrà essere approvata dai leader dell’UE. Il governo ha espresso la sua “delusione” per la voce di un portavoce. “Il primo ministro ha già definito un processo chiaro attraverso il quale possiamo lasciare l’Unione europea con un accordo e ci siamo già impegnati a chiedere una nuova scadenza”, ha aggiunto il portavoce, criticando la natura vincolante di questa proposta. legge. Sebbene l’accordo di divorzio concluso tra Londra e Bruxelles alla fine di novembre sia già stato respinto tre volte dai deputati, il governo britannico non esclude la possibilità di rappresentare il testo in Parlamento se ritiene di avere un sostegno sufficiente. Questo voto ha inoltre fatto infuriare i più accesi sostenitori della Brexit, pronti a rompere con l’UE, anche senza un accordo. L’eurodeputato euroscettico conservatore Mark Francois ha denunciato “uno scandalo costituzionale”. “Perdonali, non sanno quello che stanno facendo”, ha aggiunto, citando la Bibbia. Il voto dei deputati arriva mentre Theresa May ha avviato un incontro con il leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn mercoledì per cercare di trovare un compromesso che consenta al Regno Unito di lasciare l’UE con un accordo appoggiato dalla maggioranza dei parlamentari. I colloqui sono stati considerati “costruttivi” dai portavoce di entrambe le parti, anche se Jeremy Corbyn ha descritto l’incontro come “utile ma non conclusivo”. “Non c’è l’evoluzione che mi aspettavo”, ha aggiunto, aggiungendo che i colloqui proseguiranno giovedì.