L’Ue a 27 si prepara a respingere il 30 giugno come nuova data per la Brexit, come ha invece proposto la premier britannica Theresa May nella richiesta di rinvio del divorzio, e si orienta a un rinvio più breve. Gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue si sono incontrati mercoledì sera in una riunione informale, alla vigilia del summit Ue che si terrà oggi e domani e qualche ora dopo avere ricevuto la lettera di May che chiedeva l’estensione al 30 giugno dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona. “La questione della data sarà una decisione dei capi di Stato”, ha sottolineato una fonte europea, aggiungendo che “l’orientamento” che è emerso nella riunione di mercoledì è quello di respingere la data del 30 giugno e andare verso un rinvio breve, proponendo il 22 maggio, cioè il giorno prima dell’inizio delle elezioni europee, che a seconda dei vari Paesi Ue si terranno nelle date comprese fra il 23 e il 26 maggio.
Una seconda fonte ha indicato ad AFP che questa data ha raccolto “una larga maggioranza”, precisando che diversi rappresentanti non hanno ancora ricevuto istruzioni dalle loro capitali. “Una maggioranza ha detto no per il 30 giugno” per “non creare un conflitto con le elezioni”, ha spiegato una terza fonte, aggiungendo che sono state discusse “diverse opzioni” per una data precedente.