(LaPresse) – Giorgio Chiellini rivela il suo futuro. Il capitano della Juventus, out per un’infortunio che lo costringerà lontano dai campi per buona parte della stagione, parla del suo ritiro in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’. “Quanto giocherò ancora? Un paio d’anni. Non di più”, afferma il capitano della Vecchia Signora. E poi? “A me piacerebbe fare una carriera dirigenziale. Con grande calma perché penso che l’errore più grande di noi calciatori, finita la carriera, sia pensare di essere subito pronti”. Cosa manca per la Champions? “Un po’ di fortuna sicuramente – spiega il difensore bianconero alla ‘rosea’ -. Però qualcosa ci è mancato: la capacità di gestire quelle finali. Ricordiamo sempre che nella Champions ci sono 5-6 squadre che sono allo stesso, altissimo, livello”. Secondo il difensore della Nazionale è sempre “mancato poco” alla Juve per alzare la “Coppa dallle grandi orecchie”, finendo per perdere in “modo rocambolesco” con Bayern, Ajax, Real. “Tre volte siamo usciti in quel modo assurdo. Nel ciclo incredibile della Juve di questi anni, qualcosa che rimarrà nella storia del calcio italiano, resta solo quel rimpianto. Ma non è finita…”, ha spiegato il giocatore pisano.
Nelle dichiarazioni rilasciate alla rosea Giorgio Chiellini parla dei suoi compagni. Cristiano Ronaldo “non potrà mai prendersela di lusso, per come è fatto. È uno che ha degli obiettivi quotidiani troppo importanti, tutto quello che fa lo fa con estrema attenzione e misura. Anche a 34 anni, quando è arrivato lui, c’era in me la voglia di carpire qualcosa. E lui è uno che ti dà tanta preparazione, cioè in certe partite lo vedi che è diverso dagli altri. Non c’è niente di male a dirlo, perché è prima di tutto una multinazionale vivente. Bisogna essere bravi a farlo sentire nella squadra, nonostante sia una ‘iena’ tra virgolette. Ho trovato una persona – aggiunge – che ha vissuto questa avventura con grande voglia di dimostrare. Alla fine i suoi interessi sono i nostri interessi, collimano perché lui è un vincente”.
Parole al miele anche per Paulo Dybala, l’attaccante argentino protagonista proprio nell’ultimo turno di Champions con una doppietta che ha regalato il successo ai bianconeri contro la Lokomotiv Mosca: “Paulo è una persona molto silenziosa, un ragazzo d’oro che abbiamo visto crescere con noi – spiega il capitano bianconero-. Paulo è uno che non parla tanto, ma alla fine fa, e lo dimostra in campo e non mi sorprenderebbe se facesse quello che hanno fatto Trezeguet, Camoranesi, Nedved, cioè un percorso importante nella storia della Juventus”.
Infine Chiellini ammette che per lui la Juve “è famiglia”. “A tutte le persone che arrivano qua la prima cosa che dico è : ‘Ti sentirai a casa’. La vicinanza della famiglia Agnelli, in primis. E poi non è usuale che l’alta dirigenza sia ogni giorno in campo, per gli allenamenti”.