Ora che si trova così in alto e guarda giù quasi non ci crede. Il brivido di alta classifica corre lungo la schiena di una Lazio da record che non intende fermarsi proprio ora che la stagione entra nella fase decisiva. La sfida contro l’Inter di domani sera all’Olimpico è quella della verità, capace di chiarire in maniera ancora più evidente il livello di ambizione dei biancocelesti di Inzaghi, lanciatissimi e pronti al sorpasso sui nerazzurri che aprirebbe scenari fino a pochi mesi fa inimmaginabili per molti ma non per il tecnico, da anni convinto sulle potenzialità di questo gruppo. “Parlare di partita scudetto fa effetto. Questo dice la classifica: affronteremo un avversario molto forte e molto determinato. Noi ci stiamo preparando al meglio. Proveremo ad offrire una grande prova davanti ai nostri tifosi. L’incontro con i nerazzurri non sarà decisivo, perché ci saranno tanti punti in palio. Vincere una partita simile, però, darebbe un grande slancio”, ha dichiarato Inzaghi che prova a non farsi venire le vertigini. “Sappiamo qual è il nostro obiettivo, lavoriamo per questo da quattro stagioni. La Juventus è avanti a tutte da tanti anni, per programmazione, idee e rosa: è la prima ad aver costruito, ad esempio, uno stadio di proprietà. I bianconeri hanno trovato nell’Inter e nella Lazio due avversarie toste che daranno del filo da torcere fino alla fine”, ha aggiunto Inzaghi lanciando un chiaro messaggio a tutti, bianconeri compresi. La determinazione è il vero valore aggiunto che farà la differenza domani all’Olimpico e Inzaghi non nasconde di avere una Lazio affamata pronta a colpire ancora: “In una partita come quella di domani la differenza la faranno le motivazioni, perché sono quelle che ti fanno dare quel qualcosa in più in determinate partite. E’ una partita importantissima, la stiamo preparando molto bene”.
All’Olimpico il tecnico avrà quasi tutta la rosa a disposizione. L’unica assenza sarà Lulic, operato alla caviglia e out per almeno un mese. Il suo posto lo prenderà con ogni probabilità Jony, con Lukaku, quanto mai stimolato dall’idea di affronatre il fratello, che partirà dalla panchina. In fase offensiva recuperato Correa che dovrebbe essere il partner di Immobile, capocannoniere del campionato. Ma il ballotaggio con Caceido resta. A centrocampo, scontata la presenza di Milinkovic-Savic, Leiva e Luis Alberto, con Lazzari in vantaggio su Marusic per la fascia destra. La lazio reduce dal successo sul Parma non intende farsi influenzare troppo dalle polemiche successive alla sfida contro gli emiliani. “Favoriti dagli arbitri? Penso che la Lazio stia meritando sul campo. Credo che la Lazio non abbia mai parlato di arbitri, in primis il suo allenatore. Siamo usciti dall’Europa League per un rigore sacrosanto non dato nella gara con il Celtic e in Coppa Italia con il Napoli in cui ci sarebbe da recriminare. E’ giusto guardare al presente, alla classifica e a quello che dice la partita di domani, senza guardare dietro. Due anni e mezzo fa sappiamo come abbiamo perso la Champions, per demeriti nostri”, ha sottolineato Inzaghi, contrario all’introduzione del ‘challenge’, il Var a chiamata dalla panchina, nel campionato italiano (“Ora lascerei tutti così come è”). Forza e convinzione, grinta e carattere. La Lazio ora ha solo voglia di vincere. Contro tutto e tutti. Il resto non conta.