Oltre 10mila negozi di cannabis light rischiano di chiudere in Italia, dopo la sentenza della Cassazione a sezioni unite che ha stabilito che non è consentita la vendita di “derivati dalla coltivazione della canapa sativa”, come l’olio, le foglie, le infiorescenze e la resina, salvo che siano “privi di efficacia drogante”. Un viaggio tra i proprietari degli shop, che hanno investito in questo business: “Non capiamo la demonizzazione di questo prodotto, che non è droga”, spiega uno di loro. “Così si aiuta la mafia”, commenta qualcun altro. Servizio di Tiziano Scolari
Cannabis light, la rabbia degli esercenti: “Così si aiuta la mafia”
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