“In questi 8 anni siamo stati devastati da una battaglia, c’è stato quasi un processo contro Stefano, siamo oggi in una fase diversa. Siamo qui con un pizzico di ottimismo, si sta per riaprire un processo serio dove si parlerà della verità”. Lo ha detto Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il geometra romano deceduto nell’ottobre 2009 a Roma durante una custodia cautelare. Il 13 ottobre inizierà il processo bis a carico di cinque carabinieri accusati di aver colpito Cucchi con schiaffi, pugni e calci, facendolo cadere e procurandogli lesioni. “Saranno chiamati i responsabili di quel pestaggio. Noi oggi presentiamo il terzo memorial del 1/o ottobre ‘Corri con Stefano’, non sarà un segnale di resa. Mi piace pensare che il dolore di Stefano non è stato inutile. Stefano Cucchi è stato fortunato ad arrivare ad un processo, purtroppo tanti Stefano Cucchi subiscono soprusi nell’indifferenza generale”, ha aggiunto parlando in Senato.
“C’è un nuovo testimone che si è fatto avanti alcuni giorni fa la cui deposizione è importante perché descrive il clima che era costretto a vivere chi era depositario di una verità diversa da quella cosiddetta ufficiale. Era in carcere al Regina Coeli per questo non ha parlato finora”, ha detto Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi. “La sua deposizione è importante perché ci descrive uno Stefano particolarmente in difficoltà fisiche. Si aggrappava alle sbarre e non riusciva a reggersi in piedi con buona pace di coloro, periti compresi, che parlavano di lesioni dolose lievi”, ha aggiunto.
“Il tema centrale del processo sarà ancora un’altra volta quello medico legale perché i fatti, rispetto a quello precedente, sono chiari. L’inchiesta condotta dalla Procura di Roma è talmente completa che è riuscita a raccogliere addirittura la confessione da parte degli imputati di aver eseguito quel pestaggio nei confronti di Stefano e il luogo in cui è avvenuto. Da questo punto di vista credo sia arduo dimostrarne l’infondatezza – ha aggiunto il legale – Il tema è quello medico legale perché nel primo processo si è fatta tanta confusione per non dire altro. Adesso finalmente abbiamo un incidente probatorio che riconosce il nesso causale tra quel pestaggio e quel che è successo a Stefano”.