Roma, 13 dic. (LaPresse) – Riaprire le indagini sul caso Orlandi perché “sono troppi i punti non chiari. Il Papa, dopo che gli abbiamo scritto a gennaio, ha risposto in maniera riservata di andare presso il tribunale Vaticano. Io ho portato la richiesta per un incontro con i promotori ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Io continuo a provare: è stato il Papa a dirci di andare da lui non vogliono che io verbalizzi perché farei nome e cognome delle persone. La stessa cosa succede invece presso la procura di Roma”. Lo dice a LaPresse Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la giovane scomparsa a 15 anni il 7 maggio del 1983.
Caso Orlandi: il fratello di Emanuela, riaprire le indagini
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