Non era in aula, ma in collegamento dal carcere di Reggio Emilia, dove è stato accompagnato mercoledì sera, dopo essere stato estradato dalla Francia. Durante il suo interrogatorio di garanzia, Ikram Ijaz, il cugino di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane e residente a Novellara, nel reggiano, di cui non si sa più nulla dalla fine di aprile, ha dichiarato di essere estraneo alla sua sparizione. “Il nostro assistito ha rilasciato dichiarazioni spontanee e ha manifestato l’intenzione di rendere dichiarazioni più approfondite al Pubblico ministero nei prossimi giorni, dopo un approfondito esame delle carte con il sottoscritto e con l’avvocato Luigi Scarcella e dopo un confronto più approfondito rispetto a quello che c’è stato in questi due giorni”, ha spiegato Domenico Noris Bucchi, uno dei due legali dell’uomo iscritto nel registro degli indagati per la sparizione della cugina, insieme ai genitori, a uno zio e un altro cugino.
Ikram Ijaz era stato fermato nei giorni scorsi a Nimes, in Francia, mentre cercava di raggiungere dei parenti a Barcellona a bordo di un Flixbus. “Ha manifestato anche la volontà di voler spiegare i propri movimenti, sia in relazione ai giorni di cui si tratta, sia in relazione al suo allontanamento dal territorio nazionale. Ha difficoltà a parlare la lingua italiana, quindi ogni incontro deve essere supportato dall’interprete, perciò abbiamo bisogno di un po’ più di tempo”, ha puntualizzato Bucchi. Secondo quanto riportato da Scarcella, l’altro legale che lo difende, l’uomo sta bene “ma è molto provato”.
Di Saman, al momento, non c’è traccia. Anche oggi i carabinieri hanno proseguito con i carottaggi del sottosuolo, per agevolare l’unità cinofila, e con le escavazioni su alcuni punti segnalati dall’elettromagnetometro. “Da ieri abbiamo ispezionato 16 pozzi e circa una ventina di metri di tubazioni orizzontali, con un diametro molto ridotto – ha chiarito Salvatore Concolino, vice comandante dei vigili del Fuoco di Reggio Emilia, sul luogo delle ricerche nell’area vicina all’azienda agricola Le Valli, dove la famiglia Abbas viveva -. La difficoltà, infatti, è legata ad ambienti molto ristretti”.
Della giovane, che si era opposta a un matrimonio prestabilito, si sono perse le tracce il 30 aprile. Per i dissidi con i genitori aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali e nel novembre 2020 era stata accompagnata in una comunità educativa del bolognese. Poi era ritornata a casa dai familiari che, secondo quanto ipotizzato dalla procura di Reggio Emilia, potrebbero averla “abbindolata”. Isabella Chiesi, procuratore reggente della città emiliana, nei giorni scorsi aveva detto che i suoi genitori avrebbero potuto farle credere di avere un biglietto per il Pakistan solo per loro e non per lei: “Questo, forse, l’ha rassicurata per tornare”. La procura sta indagando per omicidio.