Silvio Berlusconi ha le idee chiare, come sempre: con una sentenza a favore da parte di Strasburgo “non potrei tirarmi indietro e tornerei a guidare il Governo”. In caso contrario l’ex Cav ha un asso nella manica: “Ci sarà un autorevolissimo premier che saprà dirimere i contrasti che sorgeranno”. E questo nome non è Matteo Salvini. Il leader del Carroccio, secondo i piani dell’ex premier, “centravanti di sfondamento com’è, potrebbe andare bene come ministro dell’Interno”.
Ovviamente il leghista rimanda al mittente l’offerta: “Le idee su come rendere l’Italia più sicura le ho chiare. Aspettiamo il voto il 4 marzo. Se gli italiani all’interno del centrodestra sceglieranno la concretezza della Lega allora sarò io come premier a scegliere la squadra migliore”. Il gioco dei numeri rischia di logorare il centrodestra, con Berlusconi convinto di portare a casa il dominio della coalizione (fino ad oggi i sondaggi non gli danno di certo torto) e Salvini che è convinto nello sprint finale, tanto da porter dettare lui stesso le regole.
La battaglia dei numeri avrà fine solo il 4 marzo, e Berlusconi punta alto: “Il 45 % è il traguardo minimo che ci siamo dati, perché spero di superarlo e avere larga maggioranza, alla Camera e al Senato, per poter governare e realizzare questo programma che abbiamo preparato”. Insomma la leadership resta ancora un tasto dolente, ma non sarà sciolta di certo in questi giorni.